“Col governo Meloni è finita l’epoca dei predatori di fondi pubblici nel cinema, i cittadini italiani sono adesso protetti dai truffatori di Stato. E’ iniziata una fase di rigore e merito, non siamo contro la tax credit ma siamo contro un sistema fino ad ora opaco e sbagliato che ha preso senza restituire. Noi non vogliamo sostituire un’egemonia culturale con un’altra ma vogliamo semplicemente evitare l’emorragia di fondi pubblici. Fino al nostro arrivo al governo le maestranze del cinema sono state solo accarezzate e illuse dai governi precedenti mentre noi siamo per la loro tutela autentica. E’ solo col governo Meloni che sono infatti stanziati fondi reali per il sostegno al cinema, 100 milioni nella finanziaria del 2023, e anche quando è stato nominato il nuovo amministratore delegato di Cinecittà le perdite di 22 milioni che aveva trovato sono state dimezzate. Il cinema italiano è una filiera di produttori e lavoratori che è assolutamente da salvare e valorizzare, come aveva iniziato a fare il ministro Sangiuliano e come sta proseguendo a fare il ministro Giuli, e da questa strada non intendiamo tornare indietro”.
Lo dichiara in aula il senatore di Fratelli d’Italia Paolo Marcheschi, capogruppo FdI in Commissione Cultura a Palazzo Madama.