“La cultura va sostenuta ma, rispetto al periodo pandemico, quando è stato giusto aiutare con maggiori finanziamenti un settore particolarmente colpito dai lock down, oggi siamo chiamati a ottimizzare i soldi degli italiani evitando sprechi e regalie senza alcun controllo. Dal quadro emerso dal quotidiano ‘La Verità’, i finanziamenti pubblici e il sistema del Tax Credit sul cinema sarebbero stati destinati più ad arricchire qualcuno, che per accrescere la cultura e il Paese”.
Lo dichiara il senatore Paolo Marcheschi (FdI), che aggiunge:
“Per difendere la sua mangiatoia dei finanziamenti al cinema la sinistra si scaglia contro il Governo e il ministro Sangiuliano. È evidente che il ministero debba dare la giusta attenzione ad un settore che necessita di finanziamenti pubblici accompagnati anche del Tax Credit, ma allo stesso tempo debba prevedere rigorosi controlli e una revisione dei criteri che oggi appaiono visibilmente distorti. Come per il Bonus edilizia, chi doveva verificare non lo ha fatto e c’è stato chi, in assenza di rigidi controlli, ha potuto realizzare progetti con i soldi degli italiani”.
“Con le risorse pubbliche le procedure devono essere trasparenti e precise: dobbiamo liberare la cultura italiana da un sistema perverso e senza controlli, messo in atto da Franceschini, secondo il quale non si premia il merito, ma altre logiche. I fondi così recuperati potranno essere destinati a progetti innovativi, alla crescita di giovani registi, artisti e idee che valorizzino davvero il nostro Paese e la creazione di cultura. Ribadisco che l’intenzione del Governo Meloni non è togliere fondi alla cultura né al cinema, ma solo una verifica attenta degli sprechi”, conclude Marcheschi.