«L’acqua deve restare saldamente in mano pubblica, come già avviene oggi almeno per quanto riguarda il capitale e la maggioranza dei soci. Il vero problema in Campania non è la forma giuridica della gestione: è chi ha gestito e provocato il disastro odierno. Oggi l’acqua non è in mani pubbliche ma nelle mani del Pd.
In questi dieci anni, la sinistra ha trasformato il sistema idrico in un bacino di clientelismo, inefficienza e sprechi. Le reti sono vecchie, veri colabrodo, i territori interni sono abbandonati, e le promesse di riforma sono rimaste solo propaganda, fondi sprecati e mancanza di investimenti.
Oggi Roberto Fico scopre la bandiera dell’acqua fresca più che quella pubblica, dopo aver scelto con trasformismo politico di candidarsi con il sostegno del PD, lo stesso partito che ha creato il disastro che viviamo. Nonostante la Campania sia una Regione che può vantare i più importanti bacini idrici d’Italia, le crisi estive (e non solo) sono la regola come è accaduto recentemente in Irpinia. Chi si allea con chi ha fallito non può certo interpretare con credibilità il volto del cambiamento.
Noi siamo pronti a voltare pagina. Garantiremo un sistema idrico a serrato controllo pubblico, moderno, trasparente e finalmente al servizio dei cittadini – libero dalle logiche di potere delle sinistre. È ora di restituire funzionalità alla gestione dell’acqua e di liberarla da chi la ha utilizzata per coltivare consenso e clientele.