Colpo di sole: Bonaccini spiega l’antisemitismo agli ebrei

C’è qualcosa di irresistibilmente comico nella politica italiana: ogni volta che pensi di averle viste tutte, arriva un esponente della sinistra a superarsi.

Walker Meghnagi, presidente della Comunità ebraica di Milano, in un’intervista a La Stampa non ha usato giri di parole: ha demolito l’opposizione, accusando il PD e i suoi compagni di viaggio di essere pieni di antisemiti, e immaginando che, se mai arrivassero al governo, «agli ebrei sparerebbero in strada». Parole pesantissime, certo. Ma anche chiarissime.

E qui entra in scena Bonaccini, con la delicatezza di un elefante in cristalleria. Invece di fermarsi, riflettere, magari chiedere un confronto, il presidente del PD ha deciso di salire in cattedra. E a chi? Al presidente della Comunità ebraica! Un po’ come spiegare a Maradona come si tira un rigore, o a Pavarotti come si canta il do di petto.

Il tono del suo post è da manuale: «vergognoso», «indignato», «noi abbiamo fatto i viaggi della memoria», «abbiamo aperto musei». Insomma, una lezione di storia ebraica impartita proprio a chi la storia l’ha scritta con il sangue.

Il risultato? Una scena da farsa. Il PD che prova a intestarsi il monopolio della memoria, mentre viene accusato dagli stessi rappresentanti ebrei di antisemitismo. Bonaccini che, con aria solenne, risponde come se fosse il correttore di bozze della Shoah.

A questo punto, se domani un astronauta denunciasse che il PD non capisce niente di spazio, c’è da aspettarsi un post indignato di Bonaccini che racconta di aver visitato il planetario di Modena in quinta elementare.

La morale? Quando si è ridicoli, non serve che lo dica qualcuno: basta guardarsi allo specchio.

Resta aggiornato

Invalid email address
Promettiamo di non inviarvi spam. È possibile annullare l'iscrizione in qualsiasi momento.

Questo sito utilizza Akismet per ridurre lo spam. Scopri come vengono elaborati i dati derivati dai commenti.