“Sono rassicurato dalle parole del Commissario europeo per il commercio, Maros Šefčovič, quando dice che la guerra dei dazi non è lo scenario preferito dall’Unione Europea, perché credo esattamente come lui che oggi non sia il momento per l’Europa di ‘mostrare i muscoli’. Non perché sia sempre sbagliato farlo, ma perché oggi è necessario usare più il cervello dei muscoli.” È quanto dichiarato dall’europarlamentare FdI-ECR, Francesco Torselli, membro della Commissione per il Commercio Internazionale, in risposta alle parole pronunciate dal Commissario, Maros Šefčovič, sulla strategia europea dei contro-dazi.
Torselli ha evidenziato come: “Secondo l’ultimo rapporto Istat sulla competitività dei settori produttivi, l’Italia è tra i Paesi più vulnerabili all’imposizione di dazi da parte degli Stati Uniti, con oltre 23mila aziende a rischio e più di 400mila lavoratori potenzialmente coinvolti. La Toscana, in particolare, è tra le regioni più colpite: il 30% del fatturato regionale dipende dall’export e una guerra commerciale metterebbe a rischio interi comparti strategici, come il vino, l’olio, la pelletteria e il tessile.”
L’eurodeputato ha poi sottolineato la necessità di diversificare i mercati di riferimento dell’UE: “Guardarsi attorno non significa fuggire dalle responsabilità o dal rapporto con gli Stati Uniti, ma è necessario, perché se non lo fa l’Europa, lo farà qualcun altro. Penso ai massicci investimenti della Cina in Sud America.”
Torselli ha concluso chiedendo una maggior tutela per le imprese toscane ed europee: “L’UE è considerata un partner commerciale affidabile dagli altri Paesi. Dobbiamo garantire la stessa affidabilità anche alle nostre imprese, proteggendole quando ci rivolgiamo ai mercati esteri e impedendo che vengano colpite da scelte miopi che rischiano di penalizzare il nostro export. L’Europa deve agire con pragmatismo e responsabilità, evitando scelte che potrebbero trasformarsi in un boomerang per la nostra economia.”