Competitività, imprese, Made in Italy. A Fenix, la festa di Gioventù Nazionale, queste parole sono state presentissime nei dibattiti odierni. Tra gli ospiti di Radio Fenix, il podcast condotto da La Voce del Patriota in collaborazione con Gioventù Nazionale, il titolare del Mimit, Adolfo Urso, ha ricordato ad esempio il valore della nostra industria e della nostra economia. Nel pomeriggio abbiamo invece intercettato Fausta Bergamotto, sottosegretario al ministero delle Imprese e del Made in Italy, che ai nostri microfoni ha precisato il suo ottimismo sul lavoro del Governo Meloni.
Già lo sappiamo da mesi, Fitch oggi ci ha dato un’altra conferma con il miglioramento del rating per l’Italia: grazie al Governo Meloni non siamo più il fanalino di coda d’Europa. Ora forse possiamo dire che la malata, piuttosto, sembra essere la Francia.
«Vi ricordate quando nel 2022 dicevano: “I barbari sono alle porte, che cosa succederà? In Europa nessuno ci darà più credito, dove ci presenteremo? Perderemo ogni credibilità a livello internazionale”. E invece siamo a tre anni di governo, che di positivo ha prodotto innanzitutto una stabilità incredibile. Nella Prima Repubblica abbiamo avuto 48 governi in 50 anni, nella Seconda Repubblica 17 in 28 anni. Le agenzie di rating, quando c’è una stabilità politica così importante, non possono che sicuramente premiare chi, come il Governo Meloni, sta mettendo in ordine i conti pubblici, nonostante le scelte scellerate che ci sono state negli anni precedenti da parte dei governi precedenti: ancora, purtroppo, subiamo il peso del Superbonus e del Reddito di Cittadinanza. Nonostante tutto ciò, le politiche di risanamento dei conti pubblici danno affidabilità ai mercati internazionali e questo è un risultato pazzesco, positivo. E faremo ancora meglio.»
Sottosegretario, quali sono le principali sfide che, a suo avviso, il comparto del Made in Italy deve affrontare nei prossimi anni e quali provvedimenti concreti il Ministero sta studiando a sua tutela e per farlo competere sul mercato globale?
«Questo governo ha iniziato nel 2022 con la ridenominazione del ministero: da ‘Ministero per lo sviluppo economico’ a ‘Ministero per le imprese e il Made in Italy’. Una mission ben precisa: un ministero a sostegno delle imprese e non uno Stato vessatore. Un Governo che aiuta, sostiene, guida le imprese con tutti gli strumenti a disposizione.
Il Made in Italy è il terzo marchio nel mondo. Noi abbiamo la Visa, la Coca-Cola e poi c’è il Made in Italy. Due prodotti e un concetto. Il Made in Italy è un modo di vivere, è il bello e il buono e il benfatto italiano, è quello che ci riconosce in tutto il mondo. Noi abbiamo messo in piedi delle politiche serie, innanzitutto con una prima legge sul Made in Italy che prevede tutta una serie di misure a sostegno delle filiere produttive, anche per evitare e combattere la contraffazione. E ancora tante altre misure incentivanti, compreso un fondo sovrano.»
Quindi ci sono ottimi segnali di ripresa per le imprese italiane, ma come recupereremo il gap con le grandi potenze internazionali, anche dal punto di vista della competitività delle imprese italiane ed europee?
«Noi abbiamo detto che la stabilità politica ha permesso al governo di fare una programmazione seria delle politiche e questo ha portato a dei risultati: siamo i primi per esempio nel PNRR, siamo il quarto paese esportatore nel mondo, abbiamo superato anche il Giappone. Ma le nostre imprese soffrono una competitività che viene messa a rischio da alcune politiche europee che noi, come governo, fortemente contestiamo. Lo facciamo dal momento in cui ci siamo insediati. Per esempio, la politica del Green Deal è una politica che non è sostenibile. È una politica che va assolutamente rivista perché sta creando la desertificazione industriale.
Queste scelte europee, che sono puramente ideologiche, orientate solo ed esclusivamente verso il green senza tener conto di quelle che sono veramente gli effetti di ricaduta sul nostro sistema industriale, sono scelte che vanno riviste. Occorre una neutralità tecnologica. Il Governo italiano in questo, in Europa, è stato capofila e sta ottenendo un’apertura in tal senso. Probabilmente verrà rivista la clausola del regolamento che prevede la revisione per quanto riguarda la circolazione e la commercializzazione delle auto endotermiche dal 2035. È un passo importante, perché altrimenti non riusciamo a recuperare.
Una cosa va detta: il rapporto Draghi, quando è stato pensato e depositato nelle mani di Ursula von der Leyen un anno fa, parlava di 500 miliardi l’anno per far recuperare la competitività alle nostre imprese. Dopo qualche mese eravamo arrivati a 800 miliardi. Siamo oggi arrivati a 1200 miliardi. Se continuiamo di questo passo, non recupereremo più la nostra competitività e ci sarà soltanto un’invasione da parte della Cina con i suoi prodotti. E così noi vedremo morire la nostra industria. Il nostro governo sta facendo molto, sta lavorando tantissimo e io sono assolutamente ottimista che riusciremo a sfondare questo muro di gomma.»
Infine una battuta su Fenix, la festa di Gioventù Nazionale.
«Questi ragazzi sono semplicemente fantastici. Sono unici e vanno assolutamente aiutati e sostenuti in tutti i modi possibili e immaginabili. È un’organizzazione che è nata da loro, hanno messo in piedi questa manifestazione con tutte le loro forze, con tutta la loro volontà, con tutto il loro orgoglio, con tutta la loro voglia di vivere in una dimensione come quella di Fratelli d’Italia. Io auguro ai ragazzi di Gioventù Nazionale quello che ha detto anche ieri Arianna Meloni: in fondo noi saremo sempre gli stessi, 30 anni fa eravamo così e così voi siete come eravamo noi 30 anni fa.»