“Con la scusa della libera concorrenza si vuole uccidere un settore trainante per la nostra nazione solo per dimostrare all’Europa che abbiamo fatto i compiti”: è dura la critica del capogruppo di Fratelli d’Italia in consiglio regionale, Raffaele Speranzon, alla decisione del Consiglio di Stato di prorogare le concessioni balneari solo fino al dicembre 2023.
“Il settore turistico-balneare è già messo in crisi da un anno e mezzo di pandemia, e ora si aggiunge anche questa disastrosa scelta per una realtà che nel Veneto nell’anno orribile 2020 ha comunque fatto registrare quasi 14 milioni di presenze e 2,5 milioni di arrivi, mentre nel periodo pre-pandemia ci si aggirava attorno ai 25 milioni di presenze e 4 milioni di arrivi. Ora ci sono appena due anni di tempo per il Governo per trovare una soluzione, mentre già gli operatori preannunciano battaglie legali, ricordando ad esempio come ci sia una legge del 2019 che allungava le concessioni fino al 2033. Si vuole uccidere un settore: se a questa decisione si abbina il rifinanziamento del reddito di cittadinanza che disincentiva all’occupazione i lavoratori stagionali – e del quale Fratelli d’Italia ha ripetutamente chiesto l’abrogazione -, è chiaro che si vogliono far chiudere le imprese turistiche e lasciare a casa senza lavoro migliaia di famiglie. Decine di migliaia di aziende che hanno investito negli anni e creato occupazione e che si trovano tradite dallo Stato”.