Un’ex guardia di sicurezza del New Jersey è stata giudicata colpevole di aver violentato e ucciso tre giovani donne e di aver tentato di ucciderne una quarta senza riuscirci, il tutto in appena tre mesi di tempo. Giovedì scorso, una giuria della contea dell’Essex ha deliberato in sole due ore la dura ma giusta condanna nei confronti di Khalil Wheeler-Weaver, 23 anni, faccia pulita e atteggiamenti da bravo ragazzo della porta accanto. Ora, Khalil dovrà scontare in prigione probabilmente più di 80 anni, in pratica tutta la vita se sarà così ‘fortunato’ da vivere tanto a lungo. Il pubblico ministero e i suoi assistenti hanno riferito che Wheeler-Weaver, di Orange, ha ucciso Sarah Butler, 20 anni, Joanne Brown, 33 anni, e Robin West, 19 anni, nel 2016. L’assassino è stato anche accusato di aver tentato di uccidere un’altra donna, sulla quale il tribunale ha deciso di mantenere l’anonimato identificandola solo come TT, sopravvissuta all’attacco del serial killer e che ha testimoniato contro di lui durante il processo.
La difesa del giovane assassino ha puntato tutto sulla non colpevolezza. Le tre vittime del serial killer del New Jersey erano tutte e tre prostitute, due molto giovani (Robin West e Sarah Butler) e una più anziana, la 33enne Joanne Brown che viveva per la strada. Secondo gli avvocati di Khalil, l’uomo avrebbe avuto incontri a pagamento con le tre donne, ma le avrebbe poi lasciate vive e vegete alla fine dell’incontro. Addirittura, avrebbe pagato a Sara Butler la ragguardevole somma di 500 dollari. Di parere diverso accusa e giuria per le quali la scelta di tre vittime tutte tra le prostitute sarebbe stata fatta da Khalil per rischiare di meno, convinto come era che le tre donne non avessero nessuno che avrebbe perso tempo a cercarle.
Secondo Khalik, infatti, tre prostitute di colore sarebbero state viste come in qualche modo come ‘esseri umani meno preziosi ‘, almeno, così ha detto l’assistente del procuratore della contea dell’Essex Adam Wells. In ogni caso, Wheeler-Weaver ha organizzato un incontro con una donna per fare sesso, quindi ha aggredito la vittima e, dopo averla stordita, le ha avvolto il viso con del nastro adesivo finendo poi per strangolarla con un capo di abbigliamento. Dopo aver ascoltato tutti e 11 i verdetti di colpevolezza, Wheeler-Weaver è stato condotto fuori dall’aula in manette. ‘Sono contento che giustizia sia stata fatta per la mia sfortunata figlia’, ha detto il padre di Sarah, Lavern Butler. ‘Sono tre, lunghi, anni che aspetto e finalmente ottengo un po’ di sollievo.’
Wheeler-Weaver è stato arrestato nel dicembre 2016, dopo che la famiglia di Sarah Butler aveva aiutato la polizia a organizzare una trappola che aveva attirato il killer con la promessa di un incontro sessuale con una parente di Sarah. Butler ha descritto Wheeler-Weaver come un ‘assassino gelido’, pronto a tutto. Si ritiene che la follia omicida di Wheeler-Weaver sia iniziata il 31 agosto 2016, quando Robin West, una prostituta di 19 anni, era stata vista in vita per l’ultima volta viva. West, originaria di Filadelfia si era da poco trasferita a Union Township e lottava da tempo con problemi di salute mentale. Il primo di settembre a pochi giorni dalla celebrazione del suo ventesimo compleanno, la ragazza era svanita, allarmando la famiglia quando aveva cominciato a non rispondere più ai loro messaggi. Quello stesso giorno, le autorità avevano ricevuto una chiamata per un incendio in una casa abbandonata a Orange, New Jersey. Ed è stato proprio all’interno dei resti della casa che i vigili del fuoco hanno trovato il corpo quasi completamente bruciato della 19enne, tanto che sono state necessarie quasi due settimane per l’ identificazione.
Quando è stato interrogato dalla polizia, Wheeler-Weaver ha dichiarato di aver portato la ragazza fuori a mangiare il giorno della sua scomparsa, ma ha affermato di averla lasciata viva in una casa abbandonata diversa, a due isolati da dove è stato trovato il suo corpo. Mentre gli investigatori perplessi sulla morte della West indagavano per settimane, era scomparsa un’altra donna. Joanne Brown l’ultima volta in cui era stata vista viva era in compagnia di alcuni senzatetto come lei, che l’avevano vista salire sull’auto di Wheeler-Weaver. Due mesi dopo, quando già da tempo la donna era stata dichiarata scomparsa, un gruppo di operai ha trovato il suo corpo senza vita all’interno di un’altra casa abbandonata, sempre a Orange. Il naso e la bocca erano coperti di nastro adesivo e lei era stata strangolata a morte con una giacca. Giorni dopo, una donna terrorizzata si era fatta avanti per descrivere un incontro traumatico che aveva appena avuto con Wheeler-Weaver in un motel di Elizabeth. La donna senza nome, che all’epoca aveva 34 anni, era anche lei una prostituta senzatetto. Identificata come TT durante il processo, la donna ha detto che si era svegliata sul sedile posteriore della sua auto con del nastro adesivo sul viso e Wheeler-Weaver in ginocchio su di lei, il viso coperto con una maschera da sci, che la stava violentando mentre tentava anche di soffocarla. Alla fine, T.T ha detto che era riuscita a rimuovere il nastro ‘urlando e piangendo’. Ha convinto l’imputato a riportarla al Ritz Motel di Elizabeth, dove inizialmente la coppia si è incontrata con la scusa di aver lasciato lì il cellulare. All’hotel, la donna era corsa in una stanza e si era chiusa a chiave mentre chiamava il 911 per chiedere aiuto. Alla fine la polizia era arrivata e la donna aveva rilasciato una deposizione contro il 23enne… Tuttavia, sarebbero passati mesi prima che Wheeler-Weaver fosse arrestato per gli omicidi.