Consensi, iscritti e donazioni record: Fratelli d’Italia è in salute, la luna di miele continua

Sono ormai diversi anni che Fratelli d’Italia sta conoscendo una fase di grande successo a livello politico ed elettorale. Non solo a partire dalle votazioni politiche del 2022, quando si ebbe la conferma ufficiale dell’ascesa di Fratelli d’Italia, che i sondaggi profetizzavano da mesi, dopo la scelta dei conservatori di non unirsi al governo arcobaleno di unità nazionale guidato dal Mario Draghi, traghettatore della Nazione nell’ultimo anno di una legislatura contraddistinta da cambi radicale delle maggioranze, con la formazione di esecutivi sempre nuovi e sempre più originali e fantasiosi, come poche volte era accaduto prima in tutta la storia repubblicana. La scelta di voler restare fuori da quei meccanismi dal facile consenso, pur soffrendo la penalizzazione di essere rimasto l’unico partito di opposizione (dovendo subire l’eliminazione dal Cda della Rai, che oggi come allora non ha indignato nessuno) fu vincente. Ma c’è da dire che la crescita non è iniziata certo nel 2022: fin dalla sua nascita Fratelli d’Italia è riuscita a crescere in modo esponenziale, forte di una storia politica che aveva abituato i suoi componenti, i suoi militanti, i suoi leader, a periodi bui in cui gettare la spugna appariva la scelta più semplice e allo stesso tempo la più sensata.

I cittadini credono in Giorgia Meloni

Ma da partito che combatteva contro la soglia di sbarramento, Fratelli d’Italia è riuscito a scalare le classifiche contro ogni pronostico. E nel 2022, è iniziata la “luna di miele” con gli elettori: quel 26% alle elezioni politiche è stato uno spartiacque, quasi quanto lo è stato l’arrivo in politica di Silvio Berlusconi nel 1994. In quel caso, venne creato il centrodestra. Nel 2022, invece, si riunì il centrodestra. Quella luna di miele con gli elettori per molti sarebbe terminata in breve tempo, ma non è stato così. Il rischio era che si ripetesse quella legge non scritta della vita politica italiana: il partito che fa il boom alle elezioni vede calare in pochissime settimane i propri consensi, giusto il tempo necessario agli elettori per rendersi conto che le promesse fatte in campagna elettorale sono diventate irrealizzabili. Ma non è stato così: piuttosto, il 2023 è stato l’anno della consacrazione. I sondaggi, invece di un calo, parlavano di una crescita di Fratelli d’Italia, intorno al 30%. Merito del lavoro instancabile di un esecutivo che, passo dopo passo, ha cercato con serietà di rimarginare le ferite provocate da dieci anni, quasi ininterrotti, di governi di sinistra. I numeri a confermarlo. A partire da quello dei tesserati: nel 2023, il partito di Giorgia Meloni ha visto in balzo in avanti circa del 40%, arrivando a una soglia di entrate provenienti dalle quote di adesione di quasi 3 milioni di euro. Le cifre esatte vengono indicate dal segretario amministrativo Roberto Carlo Mele: “Le quote di tesseramento – si legge nella note riguardo il bilancio 2023 – hanno raggiunto un incremento rispetto al precedente esercizio rispecchiando la crescita delle adesioni su tutto il territorio nazionale”. Sono aumentati anche i privati che, attraverso la dichiarazione dei redditi, hanno scelto di devolvere una quota a Fratelli d’Italia tramite il 2×1000 Irpef: si parla di 4 milioni 807mila euro, quasi due milioni di euro in più rispetto al risultato del 2022. Cifre alle quali vanno aggiunte le donazioni dei privati, che hanno sfiorato quota 4 milioni, in netto aumento rispetto al 2022, e circa 82mila euro provenienti da persone giuridiche. Fratelli d’Italia ha chiuso il 2023 con un attivo quasi pari a 5 milioni di euro.

La luna di miele continua

Anche questa è una sorta di conferma popolare per via indiretta. Non che sia mancata quella diretta del voto popolare. Anzi, anche in quel caso il consenso è incrementato, ancora e ancora. Alle europee Fratelli d’Italia ha ottenuto il 28,8% dei consensi totali, un risultato record per la destra soprattutto se unito a quello delle altre due forze che compongono la coalizioni maggioranza, Forza Italia e Lega, entrambi in crescita. È, insomma, il momento della destra, in Europa e in Italia, il riscatto di quella larga fetta di popolazione, di militanti e di simpatizzanti, trattati per troppo tempo come figli di uno dio minore.

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