Consiglio Ue, Meloni: L’Italia oggi sceglie dove stare nel mondo

“Non si governa guardando ai sondaggi” diceva il tedesco Helmut Kohl.

Con questa citazione il Presidente del Consiglio si rivolge al Parlamento prima di procedere agli interventi di replica sulle comunicazioni fatte alle Camere in vista del Consiglio Europeo del 29 e 30 giugno. È con questa citazione che il premier ricorda come non considerare i sondaggi sia “un privilegio che hanno solamente i governi che si possono permettere un orizzonte lungo, che sanno che possono essere giudicati alla fine del loro lavoro di cinque anni”.
Ci sono però dei sondaggi, dei dati, che vanno tenuti in considerazione per capire l’andamento di un governo.
Sono i dati relativi all’economia, che fanno emergere come l’Italia, che è stata “la nazione che negli ultimi anni è stata fanalino di coda per crescita in Europa, oggi è stimata per essere la nazione che crescerà di più, che noi abbiamo raggiunto record del tasso di occupazione, del numero di occupati, del numero di contratti stabili; vede oggi una situazione di tranquillità sui mercati finanziari maggiore di quella che si aveva lo scorso anno”.
Tutto ciò, ovviamente, conferma la bontà del Governo insediatosi lo scorso ottobre, che è riuscito a costruire delle solide premesse per proseguire nel suo lungo percorso.
Alla vigilia del Consiglio dell’UE, l’esecutivo ha voluto presentare la direzione in cui sta andando, rispondendo in maniera puntuale ad alcune domande su questioni ricorrenti che provengono dalle opposizioni, dentro e fuori le mura dei palazzi.
Le repliche di Giorgia Meloni hanno quindi ribadito in maniera lucida quale sia la strada che questo Governo sta seguendo e quale è la strategia che sta adottando per risollevare l’Italia e restituirle il posto che le spetta.
C’è stata una espressione che più di ogni altra ha saputo sintetizzare lo stato attuale delle cose: “L’Italia oggi ha una strategia che spesso non ha avuto in passato. Sceglie dove stare nel mondo, su quali priorità lavorare e lavora giorno dopo giorno.”
La strategia di cui parla Giorgia Meloni è una strategia che guarda sia alla dimensione estera che alla dimensione interna del Paese, che smonta con i fatti tutte quelle sovrastrutture costruite dalla sinistra per denigrare e screditare il lavoro fatto dal governo di centrodestra.
Solo per fare qualche esempio, in Europa è ora l’Italia a trainare gli altri Paesi su diversi aspetti, primo fra tutti quello della questione migratoria. Oltre al cambio di passo nell’approccio con questo tema, forse l’esempio più alto è rappresentato dalla missione in Tunisia di giugno, in cui Italia, Olanda e Commissione Europea hanno presentato un pacchetto di soluzioni, proprio su spinta italiana.
A ciò si aggiunge la messa in campo del Piano Mattei, le cui basi sono state poste grazie alle relazioni strette nel corso di questi mesi con diversi paesi africani, e che verrà presentato nella sua versione integrale in autunno. Un’Italia che quindi non è affatto isolata, ma che, al contrario, si pone al centro del teatro internazionale con un ruolo di punta.
Anche a livello nazionale sono molti i successi inanellati fino ad ora. Oltre al miglioramento dello stato di salute dell’economia italiana, bisogna evidenziare anche la crescente fiducia che i cittadini nutrono nei confronti del Governo. Fiducia che non viene constatata solamente nei sondaggi, ma soprattutto negli esiti delle elezioni amministrative e regionali. La più recente, quella in Molise, inoltre, è una riprova del fatto che anche dopo più di otto mesi dalla vittoria di settembre, le forze di maggioranza sono salde e unite, capaci di vincere ben oltre il primo periodo da luna di miele post-elezioni.

Il nostro Paese si presenta così al Consiglio Europeo con una nuova consapevolezza e con una maggiore responsabilità internazionale, frutto di mesi di duro lavoro che permettono oggi all’Italia di essere una delle potenze al timone della nave europea. E non solo.

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