“Le recenti pronunce della Corte Costituzionale, pur non imponendo modifiche legislative immediate, pongono interrogativi profondi sul ruolo della famiglia nella nostra società e sull’identità stessa della genitorialità. La sentenza che conferma il divieto di accesso alla procreazione medicalmente assistita per le donne single, riconosce l’importanza del padre e il valore della complementarità tra le figure genitoriali. Al contrario, la sentenza che apre alla registrazione di due madri alla nascita, pur motivata dall’interesse del minore, finisce per rimuovere completamente la figura paterna dal quadro familiare, riducendola a un dettaglio irrilevante. È un messaggio pericoloso, che scardina la realtà biologica e culturale su cui si fonda la nostra civiltà. Non si possono riconoscere i diritti dei bambini a giorni alterni. O si riconosce che ogni bambino ha diritto ad avere un padre e una madre, oppure si legittima un’idea artificiale di famiglia, costruita a tavolino e sganciata dal dato umano e naturale. La politica non può restare in silenzio. Difendere la famiglia non significa escludere nessuno, ma proteggere un modello che garantisce equilibrio, radici e futuro soprattutto ai nostri figli”.
Lo dichiara il vicecapogruppo di Fratelli d’Italia alla Camera dei deputati, Elisabetta Gardini.