Copasir, Rampelli (VPC-FdI): ricorso alla Consulta strada doverosamente perseguibile

“Ho sempre sostenuto che di fronte allo stallo istituzionale fosse necessario un ricorso alla Corte Costituzionale per conflitto di attribuzione tra organi dello Stato, in particolare in questo caso parliamo di conflitto interorganico. Questa condizione si è creata perché i presidenti delle due Camere non hanno voluto esercitare quel diritto-dovere di intervenire sul vulnus creatosi con la violazione di una legge dello Stato da parte dello stesso Parlamento da loro presieduto. Questa indisponibilità, a mio giudizio, ha finito per condizionare anche il Capo dello Stato che non poteva certo ‘scomunicare’ con un intervento opposto, seppur esercitato sotto forma di moral suasion, la seconda e la terza carica dello Stato. Ritengo che il ricorso alla Consulta sia lo strumento più idoneo, anche alla luce della sua terzietà e a prescindere da come possa pronunciarsi. Se il ricorso sarà accolto, e la sentenza sarà positiva, non ci saranno più scusanti. Se non sarà accolto, o se la sentenza sarà negativa, la Corte Costituzionale non potrà esimersi dal sanzionare moralmente le Camere per la violazione di una legge della Repubblica. Prima che si arrivi a questa umiliazione, invito tutti alla ragionevolezza. La presidenza del Copasir passi all’opposizione così come sancito dalla legge istitutiva e lo si faccia subito, perché a nessuno è consentito di fare ‘melina’ su dossier delicati da cui dipende la capacità di tenuta della nazione”. È quanto dichiara il vicepresidente della Camera dei deputati Fabio Rampelli di Fratelli d’Italia.

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