“Il Comitato parlamentare per la Sicurezza della Repubblica ha reso pubblica oggi la Relazione annuale sull’attività svolta dal primo gennaio 2021 al 9 febbraio 2022 approvata alla unanimità nella seduta di ieri”. Lo comunica il presidente del Copasir, sen. Adolfo Urso che è anche il relatore del documento.
La Relazione, composta da 122 pagine, è reperibile sul sito parlamento.it.
Nel testo si evidenzia come il documento sia “frutto di un’articolata e intensa attività che ha contraddistinto i lavori del Comitato nel corso del 2021. In particolare, le relazioni instaurate tra il Comitato, nell’ambito dell’esercizio delle funzioni di controllo a questo attribuite, ed il Sistema di informazione per la sicurezza (SIS) si sono contraddistinte per una costante e costruttiva collaborazione istituzionale. Le prove evidenti di questo confronto così positivo si rinvengono nel numero e nella portata delle audizioni tenute, che hanno permesso al Comitato di interloquire in modo costante con tutti i ministri facenti parte del CISR e di interagire periodicamente con l’Autorità delegata e con i direttori del Dis, dell’Aise e dell’Aisi e con il direttore della nuova Agenzia per la cybersicurezza; ma anche nella rilevanza ed ampiezza tematica degli elementi informativi messi a disposizione su richiesta dell’organo bicamerale. Inoltre, occorre segnalare la tempestività con cui sono stati sottoposti al Copasir gli atti sui quali è chiamato ad esprimere il proprio parere, con particolare riguardo, ad esempio, ai bilanci preventivi, agli schemi di regolamento recanti modifiche all’ordinamento e all’organizzazione delle strutture del Comparto ed agli schemi di regolamento che hanno accompagnato la fase attuativa dell’Agenzia nazionale per la cybersicurezza. Tale sollecitudine ha reso ancora più incisiva l’attività di controllo e di supervisione generale del Comitato, resa sempre più dinamica e propositiva, tramite rilievi, suggerimenti ed osservazioni che hanno ricevuto un elevato tasso di recepimento e di adesione, favorendo in alcune circostanze un’efficace revisione degli assetti e delle norme. Il livello raggiunto dalla cooperazione così stabilita contribuisce ulteriormente al rafforzamento ed alla valorizzazione di quella cultura della e per la sicurezza dello Stato che ciascuno degli attori richiamati interpreta quale orizzonte comune da perseguire, nel rispetto del proprio ruolo e delle proprie competenze, di fronte alle sfide, agli scenari ed alle prospettive del nostro tempo”.
“Le tematiche affrontate nella Relazione dove è presente l’indicazione propositiva di alcune linee di intervento, c’è ormai la consapevolezza che il perimetro del controllo affidato al Copasir investe un’area sempre più estesa e nevralgica che, abbracciando la finalità della sicurezza nazionale nelle sue diverse sfaccettature, non può essere considerata statica e predefinita. Infatti, sfide, obiettivi e problematiche si inseriscono all’interno di uno scenario complesso che deve necessariamente includere variabili che dipendono da fattori geopolitici internazionali, da dinamiche tipiche del nostro assetto interno, nonchè dall’evoluzione dell’emergenza, tuttora in corso, legata alla pandemia”.
La relazione, che si completa con 12 allegati, è articolata in 15 capitoli: le relazioni tematiche del Copasir; la sicurezza nazionale è sempre più intelligence economica; l’esercizio dei poteri speciali da parte del governo: evoluzione normativa, limiti applicativi e prospettive di revisione; la costituzione dell’Agenzia per la cybersicurezza nazionale e la sicurezza cibernetica; il disimpegno in Afghanistan, la reazione della Ue e della Nato; la politica di potenza degli attori statuali nelle aree di interesse strategico dell’Italia; Mediterraneo allargato, priorità nazionale; la tutela degli asset strategici; le attività di controllo e di garanzia; la desecretazione degli atti; la disciplina in materia di segreto di Stato; indicazioni per la revisione della legge n. 124 del 2007; il Rapporto di leale collaborazione tra il Comitato ed il Sistema di informazione per la sicurezza.
“In particolare, nel corso delle ultime legislature, nell’ambito delle relazioni annuali di volta in volta sottoposte al Parlamento, il Comitato – si evidenzia ancora nella Relazione – non si è sottratto a una valutazione della legge 124 del 2007 che ha l’indiscusso merito di rappresentare ancora il perno della disciplina del Sistema per l’informazione per la sicurezza, a quindici anni dalla sua entrata in vigore. Se, quindi, appaiono di gran lunga prevalenti gli aspetti di apprezzamento di questo assetto, si rende necessario individuare anche alcuni profili problematici, con l’obiettivo di rendere ancora più adeguate ed incisive le scelte compiute dal legislatore quindici anni fa, aggiornandole alla luce delle sfide ed alle difficoltà che ci si trova di fronte nel tempo presente e nella prospettiva di immediato. Per questa ragione, nella Relazione sono state poste in rilievo alcune modifiche di ordine legislativo che il Comitato all’interno della Relazione ha ritenuto di segnalare all’attenzione del Parlamento, e che sono emerse durante l’attività dell’anno 2021 e, più in generale, nel corso della stessa Legislatura, nella consapevolezza che esistono altre possibili linee d’intervento; per esempio sulla configurazione dell’assetto delle stesse Agenzie e delle loro competenze, le quali però necessitano di ulteriori, specifici approfondimenti nei prossimi mesi. Su questo il Comitato intende svolgere un attento lavoro propedeutico, riservandosi di riportarne gli eventuali esiti nella prossima relazione annuale. D’altro lato, occorre ribadire che interventi di rilievo alla legge 124 dovrebbero rispondere a un disegno organico e pienamente condiviso di natura parlamentare”.
“In conclusione, non è possibile fare a meno di rilevare che nonostante le precedenti relazioni annuali abbiano fornito analisi e valutazioni di indubbio rilievo, spesso anticipando minacce, difficoltà ed esigenze che nel corso degli anni successivi si sono affermate e consolidate, appare singolare e nel contempo preoccupante che in nessun caso vi sia stato un seguito effettivo di tali risultante davanti al Parlamento, attraverso lo sviluppo di un dibattito da considerarsi essenziale e doveroso quando concerne il bene cruciale della ‘salus rei publica’. Una mancanza che, in verità, appare ancora più seria se si considera che anche la stessa relazione annuale scritta che il governo trasmette al Parlamento sulla politica dell’informazione per la sicurezza e sui risultati ottenuti, ai sensi dell’articolo 38 della legge 124 del 2007, non ha mai generato alcun approfondimento nelle Aule parlamentari. Per questa ragione, nella Relazione si auspica e si formula il forte invito affinchè insieme alla relazione presentata dal governo si possa dare luogo a una vera e propria sessione parlamentare che, sulla falsariga di quanto accadde per l’amministrazione della giustizia oggetto a sua volta nel 2005 di una apposita relazione al Parlamento, si avvii una discussione di valore sul tema della sicurezza nazionale, nelle sue varie declinazioni e che si concluda, dopo un iter parlamentare ben definito, anche con specifici strumenti di indirizzo e di proposta con il concorso delle forze politiche e del governo”.
Nel periodo considerato dalla Relazione annuale si evidenzia infine che sono state fatte 3 Relazioni tematiche al Parlamento (Sulla disciplina per l’utilizzo dei contratti secretati, anche con riferimento al noleggio dei diversi sistemi di intercettazione, Su una più efficace azione di contrasto al fenomeno della radicalizzazione di matrice jihadista, Sulla sicurezza energetica nell’attuale fase di transizione ecologica) e ne sono state attivate altre tre che si concluderanno nelle prossime settimane (Su dominio aerospaziale quale nuova frontiera della competizione geopolitica; Sulle prospettive di sviluppo della difesa comune europea e della cooperazione tra i servizi di intelligence; Sulle modalità per attuare la desecretazione degli atti e migliorarne l’accesso e la conservazione). Si sono svolte, inoltre, 61 audizioni di ministri, direttori del Comparto intelligence, Autorità e vertici delle Forze dell’Ordine e delle Forze Armate, operatori economici e autorità di regolamentazione; sono state fatte 65 richieste informative, di cui 12 alle Procure; sono stati acquisiti 282 documenti di cui 36 dalla Presidenza, 116 dall’Autorità delegata del Consiglio e 8 dalle Procure.