Coppo (FdI): Bitcoin è Blockchain non sono moda passeggera ma motore per sviluppo economia Paese

“Quella che abbiamo davanti non è una moda passeggera né una religione digitale. È una tecnologia strutturale, che non si fermerà e che richiede studio, consapevolezza e visione. Non può essere accolta con una professione di fede da una parte o con obiezioni di coscienza dall’altra. Bitcoin e la blockchain possono sviluppare l’economia reale e far crescere il Paese”. Lo ha detto Marcello Coppo, deputato di Fratelli d’Italia, in apertura del convegno “Bitcoin: dal codice alla politica economica – Impatti, opportunità e sfide per l’Italia” promosso dall’Intergruppo Parlamentare su Bitcoin, Digital Asset e Blockchain, presieduto proprio da Marcello Coppo che è stato anche l’organizzatore dell’evento alla Camera dei Deputati. Un’iniziativa che ha riunito i maggiori esperti italiani del settore – sviluppatori, imprenditori, studiosi, rappresentanti istituzionali, forze dell’ordine specializzate e stakeholder pubblici e privati – per un confronto ad ampio spettro sulle implicazioni economiche, tecnologiche, normative e strategiche dell’adozione delle tecnologie decentralizzate.

“Questo convegno – ha detto ancora Coppo – segna un punto di partenza. Bitcoin, asset digitali e blockchain non sono solo un fenomeno finanziario, ma un’infrastruttura digitale emergente che chiama in causa la sovranità economica, la trasparenza amministrativa e lo sviluppo strategico del Paese. L’Intergruppo è nato per dare continuità, ascolto e concretezza a questo dibattito, nel rispetto delle istituzioni e con apertura alla società civile e al mondo tecnico. A conferma del valore strategico dell’iniziativa di oggi, hanno partecipato attivamente rappresentanti delle forze dell’ordine specializzate, reparti di cybersecurity e strutture della Presidenza del Consiglio impegnate nella tutela delle infrastrutture critiche, insieme a docenti, ricercatori e studenti di numerose università italiane. Un confronto che ha visto oltre 200 partecipanti, più di 18 relatori e 3 moderatori, in un’aula gremita dalle 10 alle 18: segno concreto della maturità con cui il sistema Paese si sta avvicinando a queste tecnologie. Ora tocca alla politica sostenere e guidare questo processo”.

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