Lo hanno battezzato “Covid-19”, come ci ha fatto sapere il direttore generale dell’Organizzazione mondiale della Sanità, Tedros Adhanom Ghebreyesus, che ha esordito così per poi lasciarsi andare ad alcune dichiarazioni da far tremare il sangue nelle vene.
Dice Ghebreyesus: “Un virus può creare più sconvolgimenti politici, economici e sociali di qualsiasi attacco terroristico: il mondo si deve svegliare e considerare questo virus come il nemico numero uno.” E già qui, questo voler indicare il Covid-19 come il nemico pubblico numero uno, la dice lunga su quello che fino ad ora ci hanno o non ci hanno raccontato in materia. Ma non finisce qui, e il direttore generale dell’OMS, continua: “Abbiamo una finestra di opportunità adesso. Il tempismo è essenziale”, sottolinea. “Voglio ricordare al mondo di usare questa opportunità facendo tutto il possibile per fermare il virus. C’è tempo. Il tempismo è essenziale. Bisogna agire con senso d’urgenza”.
E insiste sull’urgenza, facendoti immaginare che il tempo di cui parla sia ormai ridotto al lumicino, e che questa pandemia ancora agli albori sia prossima a scatenarsi incontrollata e incontrollabile. “C’è ancora tempo, ma il tempo passa, dobbiamo agire con un senso di urgenza e con una forte volontà politica. Il fattore tempo è fondamentale”, ha concluso.
“Lo sviluppo di vaccini e cure è un aspetto importante dell’agenda della ricerca, ma non è la sola. Ci vorrà del tempo per svilupparli, ma per allora non siamo privi di difese […] Ci sono molti interventi di sanità pubblica disponibili ora, che impediscono l’infezione ora”, ha aggiunto e ha specificato che l’Oms ha chiesto la settimana scorsa un investimento di 675 milioni di dollari a sostegno della lotta al Covid-19 nei Paesi che ne sono colpiti.
A questo punto sorge spontaneo chiedersi se il direttore generale dell’OMS sia persona autorevole e degna di attenzione o uno dei soliti “tromboni” in libera uscita capaci solo di aprire bocca e dagli fiato senza considerare i danni che si possono fare. Perché, diciamocela chiara, così come si è espresso Ghebreyesus – soprattutto dopo che l’OMS per quasi un mese aveva gridato contro gli allarmismi di tutti i tipi – sembra voler dare fuoco alle polveri. Intanto, cosa stiamo davvero rischiando? Una pandemia come la Spagnola che agli albori del secolo scorso fece quasi 200 milioni di morti, o una meno impegnativa pandemia con un virus controllabile se solo si attuano i protocolli in possesso della comunità internazionale? E se questa seconda possibilità è quella giusta, a che servono gli appelli alla gente comune se non vengono seguiti da precise spiegazioni e/o richieste?
In pratica, sia come sia, ma signori, fateci sapere…