“Non si fa che parlare di garantire dispositivi di sicurezza e ed accelerare la produzione di mascherine ma si tende a dimenticare che la loro idoneità dovrebbe essere la conditio imprescindibile per l’efficacia della protezione, altrimenti tanto vale appoggiare alla bocca un fazzoletto”. Lo dichiara Maria Teresa Baldini a margine dell’audizione dei rappresentanti della Guardia di Finanza sul decreto liquidità. “Il paradosso – continua Baldini – è che l’articolo 15 del decreto “cura Italia” prevede che la produzione e distribuzione di mascherine possa avvenire in deroga rispetto alla normativa previgente affidando il tutto ad una autocertificazione che il produttore o importatore dovrebbe inviare all’Istituto superiore di sanità propedeutica alla validazione del materiale, una procedura quindi non priva di rischi. Poi non meravigliamoci se vengono sequestrati 2,8 milioni di mascherine non idonee”.