“Le dichiarazioni del presidente della Consob, Paolo Savona, sono sorprendenti. Oggi in audizione alle Commissioni riunite Finanze e Attività produttive della Camera dei deputati, infatti, ha affermato di aver ricevuto ‘forti pressioni dall’interno del Paese per chiudere tutte le contrattazioni di Borsa’, ma che non l’ha fatto perché ‘la Consob non ha il potere di chiusura’. Io sono tra quelli che ha fatto pressioni affinchè la Consob intervenisse in maniera sollecita per difendere le nostre imprese anche attraverso decisioni eccezionali, e tra queste anche la sospensione della vendita allo scoperto, così come previsto dal regolamento stesso della Consob. Infatti, all’articolo 74 terzo comma si fa espressamente riferimento alla possibilità in caso di urgenza ad adottare provvedimenti urgenti, al fine di tutelare ‘l’ordinato svolgimento delle negoziazioni e la tutela degli investitori’. Per questo trovo oggi sorprendente che il presidente Savona affermi di non essere intervenuto perché la legge non glielo consente. Aveva tutti i poteri, ma non l’ha usati. Va, quindi, fatta chiarezza al più presto su quanto accaduto in quei difficili giorni nei quali furono bruciati miliardi di risparmi e investimenti degli italiani. Chiederò alla presidenza della Commissione d’inchiesta sul sistema bancario e finanziario di accelerare l’avvio dell’indagine sulla Borsa di Milano e Consob che Fratelli d’Italia aveva chiesto ed ottenuto”. Lo dichiara il senatore di Fratelli d’Italia, Andrea de Bertoldi, capogruppo di FdI nella Commissione d’inchiesta sul sistema bancario e finanziario.