“In piena emergenza coronavirus la centrale acquisti dello Stato ha affidato l’acquisto di milioni di mascherine ad una cooperativa sociale che si occupa di accoglienza immigrati, la Indaco Service di Salvatore Micelli, imprenditore arrestato poco più di un anno fa per associazione a delinquere e truffa aggravata ai danni dello Stato. Lo stesso è salito nel 2015 sul palco della Leopolda di Renzi. Sarà solo una coincidenza che la centrale Consip, quella che ha bandito la gara, sia da tempo al centro di una bufera giudiziaria che coinvolge proprio il cerchio intorno a Renzi e alla Fondazione Open?”. Lo afferma il deputato di Fratelli d’Italia Giovanni Donzelli che sulla vicenda ha presentato un’interrogazione parlamentare.
“Secondo le testimonianze raccolte da un servizio trasmesso ieri da Piazzapulita – sottolinea Donzelli – alcuni imprenditori risulterebbero esclusi per le vicende giudiziarie nei quali sono coinvolti. Vorremmo sapere perché, nel caso di Micelli, questo non sia successo nonostante la gravità delle accuse. La vicenda desta più di un sospetto mentre le mascherine ancora non sono arrivate: è semplicemente indegno che qualcuno sfrutti un momento così serio e delicato per la nostra nazione per lucrare sulla salute delle persone e la sicurezza di medici e operatori sanitari costretti ad operare mettendo a rischio la loro stessa vita. Per di più, ancora una volta, con il ‘giochino’ delle imprese riconvertite per e dalle attività di accoglienza immigrati. Dal governo – conclude Donzelli – pretendiamo un chiarimento urgente”.