In vista delle prossime elezioni europee che si terranno in Italia l’8 e il 9 giugno, la tensione sale e le proteste degli agricoltori, che in Europa non accennano a placarsi, potrebbero essere realmente significative per la composizione dei prossimi organi comunitari nei prossimi anni. Già da diversi mesi, infatti, l’ascesa delle destre nei vari Stati membri, con la forte affermazione dei gruppi Ecr – Conservatori e Riformisti -, Id – Identità e Democrazia – e di altri partiti non rientranti in alcun gruppo, potrà comportare la formazione di una maggioranza di centrodestra anche all’interno del Parlamento europeo. Una maggioranza molto simile a quella che oggi sta governando l’Italia: i numeri per formare un’alleanza Ppe-Ecr-Id, secondo i sondaggi, nonostante un calo previsto per i popolari, ci sarebbero. Fa notizia, comunque, l’attesa di una forte riduzione dei seggi destinati ai socialisti che, per la prima volta nella storia delle Istituzioni europee, potrebbero essere esclusi dalla guida dell’Unione europea.
È forse questa, dunque, la notizia migliore per chi ancora protesta contro le derive ecologiste volute dall’olandese Frans Timmermans, Commissario europeo per il clima e il Green Deal europeo, e riprese in toto dal presidente della Commissione Ursula von der Leyen. In effetti, le proteste degli agricoltori negli altri Stati membri, soprattutto in Francia e Germania, vanno avanti con particolare intensità contro i loro rispettivi governi e contro le Istituzioni europee. Questo, tuttavia, non sembra avvenire in Italia dove gli agricoltori, nonostante i tentativi di chi ha cercato di strumentalizzare le cause della protesta, mostrano una sempre maggiore fiducia verso il governo nazionale. Oggi il ministro dell’Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste Francesco Lollobrigida ha spiegato proprio questo nella sua intervista a Il Tempo: “Molti degli agricoltori che hanno manifestato – ha detto – lo hanno fatto consapevoli dell’impegno che il nostro governo, dal primo giorno dell’insediamento, ha messo a disposizione di un settore che è stato poco valorizzato in Italia negli ultimi anni e poco difeso in Europa”. Insomma, grazie a un governo che negli ultimi mesi ha garantito una maggiore protezione a un comparto tanto storico quanto essenziale come quello agricolo, in Italia non si sono avuti tutti quei fattori che hanno scatenato le manifestazioni negli altri Paesi: su tutti, lo stop del governo tedesco al contributo delle accise sul carburante. Malgrado ciò, tuttavia, le opposizioni stanno cercando di strumentalizzare le proteste e di dividere gli agricoltori, ma su questo Lollobrigida è stato chiaro: “Le richieste [degli agricoltori italiani, n.d.r.] riguardavano per il 90% l’approccio ideologico dell’Unione europea rispetto al mondo dell’agricoltura”. Tra queste richieste, risultava anche la questione del taglio dell’Irpef, riformulata dal governo Meloni: “L’Irpef come era prevista in precedenza era un provvedimento ingiusto che tradiva – ha spiegato Lollobrigida – il principio costituzionale della progressività del sistema fiscale”.
Il confronto tra governo e associazioni di categoria è “costante, costruttivo e continuo”, ha assicurato il ministro. E proprio grazie a ciò è stato possibile portare in Europa le richieste degli agricoltori: alcuni risultati, ad esempio, si sono avuti con la costruzione di una vera e propria coalizione europea contro la carne sintetica capitanata dall’Italia e il dietrofront della Commissione in fatto di pesticidi. La vera svolta nell’Unione, però, si potrà avere solo con le prossime elezioni europee: “Il 9 giugno – ha detto in merito Lollobrigida – sarà l’occasione per cambiare l’Europa”. E sull’attuale esecutivo europeo, il ministro ha sottolineato che “l’alleanza fra popolari e socialisti è stata un disastro”. È questo il motivo, allora, per il quale l’Italia deve di nuovo essere parte fondamentale negli iter decisionali comunitari: “L’Italia è fra le tre Nazioni più importanti e nel settore dell’agroalimentare fra le due più importanti. Non solo deve dire la sua ma – ha concluso Lollobrigida – deve essere determinante nelle scelte che si fanno”.