La festa dei giovani di Fenix ci ha regalato una lezione chiara e potente: il futuro è nelle mani di una gioventù che non ha paura di crederci.
Una gioventù che arde, che sogna, che lotta, e che, soprattutto, costruisce.
Una gioventù che non si accontenta di guardare il mondo da spettatore, ma vuole esserne protagonista.
In queste lunghe giornate abbiamo avuto modo di vedere giovani con lo sguardo fiero e il cuore saldo, pronti a mettersi in gioco, a lavorare, a sacrificarsi per ciò in cui credono.
Giovani che non cercano scorciatoie, ma scelgono la strada più difficile: quella dell’impegno, della militanza, della coerenza.
Questi ragazzi e ragazze ci dimostrano che la speranza non è solo un’idea: è un’azione.
Tutti loro incarnano lo sforzo quotidiano di chi crede nei valori della destra, nei suoi principi fondanti, nella sua storia.
Valori antichi, radicati, ma più attuali che mai. Perché, ricordiamolo, avere radici forti non significa restare fermi, ma anzi significa spiccare il volo con slancio e consapevolezza.
Il futuro ha il volto sorridente, e a volte anche stanco, di questa gioventù.
È un futuro vero, concreto, fatto di gesti, non solo di parole.
Un futuro che da oramai cinque anni viene scritto sulle rive del laghetto dell’Eur, tra le bandiere, gli abbracci, gli sguardi complici di una comunità viva e presente.
È questo lo “splendido futuro” che possiamo già intravedere oggi.
Fatto di una gioventù che resiste. Che non arretra. Che non si omologa. Che porta avanti la fiaccola delle idee, anche quando tutto intorno sembra volerle spegnere.
Una gioventù che studia il passato, che ne fa tesoro, che affonda le sue radici in una tradizione solida, ma guarda avanti con coraggio.
Una gioventù che sogna anche quando provano a tarparle le ali.
Che grida le sue idee anche quando cercano di zittirla.
Che prende esempio, ma sa anche dare esempio.
È la gioventù bella, fiera, tenace.
È la gioventù dei coscienti giovani.
È la Gioventù Nazionale.