“Non sono stati gli esperti a dichiarare inapplicabile il piano pandemico datato 2006, ma la politica. L’ennesima conferma arriva dal dottor Andrea Urbani, ex direttore generale della programmazione sanitaria del Ministero della Salute e membro della task-force Coronavirus che, in audizione i cui verbali sono stati desecretati oggi, ha dichiarato: ‘Era la Direzione generale della prevenzione del Ministero della Salute, in presenza di una possibile pandemia, a scegliere la cassetta degli attrezzi’. E ancora l’audito ha riferito che il piano pandemico del 2006 ‘è stato valutato non applicabile’, ma ‘non da me’. Con queste parole Urbani ha preso le distanze dalla decisione assunta dalla politica di quei tempi.
La verità è che il piano pandemico del 2006, che avrebbe potuto salvare delle vite umane, è stato insabbiato presumibilmente per non far emergere le responsabilità di chi avrebbe dovuto attivarlo e, invece, è rimasto inerme solo per coprire tecnici e politici da eventuali responsabilità del mancato aggiornamento. Urbani, così come anche Dionisio, altro dirigente del Ministero della Salute ed ex membro della task- force Coronavirus, hanno inoltre confermato l’irrilevanza della task-force e del Cts nell’assunzione delle decisioni che furono prettamente politiche. Fratelli d’Italia continuerà a indagare tramite la commissione Covid per arrivare a scoprire le reali responsabilità politiche di una gestione della pandemia che, anche a distanza di anni, sembra più legata alla propaganda che alla scienza”.
Lo dichiara in una nota il deputato di Fratelli d’Italia Francesco Ciancitto, vicepresidente della commissione Covid.