La commissione d’inchiesta Covid continua a svelare particolari che mettono in luce la mala gestione di Roberto Speranza. L’ex ministro della Sanità, come si legge sul Giornale, avrebbe potuto sin da subito attuare il piano pandemico del 2006, ma preferì accantonarlo nonostante le raccomandazione della comunità scientifica. Dai verbali dell’audizione degli ex membri in commissione Covid, recentemente desecretati, infatti, risulta che l’Oms all’epoca aveva inviato al nostro governo un documento datato 6 febbraio 2020 dal titolo “Piano strategico di preparazione e risposta al COVID-19 (SPRP)”, che forniva delle linee guida per affrontare la pandemia. Si trattava di un processo che si basava “sui piani esistenti di emergenza sanitaria pubblica per la contingenza, la preparazione e la risposta, inclusi quelli per l’influenza pandemica”. Un secondo documento del 12 febbraio 202° riguardava le linee guida che potevano essere usate “per adattare rapidamente i Piani d’azione nazionali per la sicurezza sanitaria (Naphs) e i Piani di preparazione all’influenza pandemica (Pipp) al Covid, facendo tesoro di quanto appreso finora sul virus e traducendo tale conoscenza in azioni strategiche in grado di orientare gli sforzi di tutti i partner nazionali e internazionali a sostegno dei governi nazionali”. In soldoni, l’Oms invitava i singoli governi non a riscrivere, ma ad adattare i piani pandemici esistenti per renderli immediatamente operativi. Anche i membri del Cts auditi in commissione erano dello stesso avviso. Persino il presidente della fondazione Gimbe, Sergio Cartabellotta, nel corso di un’audizione, aveva dichiarato che “se nel 2020 l’Italia avesse applicato il piano pandemico del 2006, anche se non aggiornato, avremmo avuto molti meno morti”.
Alla luce di queste rivelazioni, la deputata Alice Buonguerrieri, capogruppo di Fratelli d’Italia in commissione Covid, attacca: “La sinistra, sempre pronta a riempirsi la bocca con la scienza e con gli ossequi verso l’Oms, perché quand’era al Governo ha ignorato i richiami degli scienziati e dell’Oms? Adottare il piano pandemico avrebbe potuto salvare vite? Sono domande di cui l’ex ministro Speranza e l’ex premier Conte devono dare conto agli italiani”. Gli fa eco il senatore meloniano Ignazio Zullo: “Man mano che procedono i lavori della commissione Covid si scoprono risvolti sempre più inquietanti sulla gestione della pandemia dall’allora ministro della Salute”. Che poi aggiunge: “Speranza ora dovrebbe, finalmente, una volta per tutte, spiegare perché ha agito senza seguire i consigli di un organismo come l’Oms di cui ha sempre dichiarato di avere cieca fiducia”. E, infine: “Speranza, il ministro che rassicurava gli italiani dicendo loro di avere fiducia nella scienza, era il primo a non fidarsi”.