Covid, inquinamento e degrado nel Campo Rom più grande del Sud Italia.

A Lamezia Terme c’è un campo rom, denominato “Scordovillo”, derivante dal nome della contrada in cui è collocato. Il più grande del Sud Italia, con 100 famiglie e poco più di 400 residenti.

Da alcuni atti datati della Camera dei Deputati (2011) si legge che “si tratta, in estrema sintesi di un agglomerato di containers installati dal comune e dalla protezione civile nel corso del 2003 per ripararvi una comunità ROM che in quel luogo vi era stata trasferita negli anni ’80 e che sino ad allora era stata accampata sulle rive del torrente Piazza, tracimato a causa di un evento alluvionale. Omossis, Con il passare del tempo, l’area di contrada Scordovillo, a ridosso della linea ferroviaria Lamezia-Catanzaro, da periferica è diventata sempre più centrale e popolata” (a lato è posizionato l’Ospedale Giovanni Paolo II).

La pandemia non ha tralasciato neanche il campo rom di Scordovillo a Lamezia Terme. Da alcune testate giornalistiche locali si apprende che “anche nel campo rom di Scordovillo sarebbero numerosi i casi di positività al coronavirus registrati in queste ultime ore. I numeri tuttavia sono allo stato attuale imprecisati”.

Ma andiamo con ordine.

Il campo Rom di Scordovillo ha in essere, dal lontano 2011, un ordine di sgombero della Prefettura di Catanzaro. Lo stesso Prefetto, negli anni successivi, ha chiesto ufficialmente all’Amministrazione Comunale di Lamezia Terme la redazione di un “progetto” per Scordovillo.

Il campo rom ha fatto cronaca per diversi incendi e i fumi nocivi prodotti al suo interno nel corso degli anni.

È un caso che nel 2015 l’Asp di Catanzaro abbia condotto uno “Studio epidemiologico dello stato di salute dei residenti nella provincia di Catanzaro in relazione all’inquinamento ambientale: mortalità, incidenza oncologica e ricoveri ospedalieri”. E tra le conclusioni dello stesso si legge che “per quanto riguarda il sito di Lamezia Terme vanno segnalati gli eccessi di mortalità per tumore del pancreas nelle donne, per linfomi non Hodgkin negli uomini, gli eccessi di ricovero in entrambi i generi per tumori dell’apparato linfoemopoietico e leucemie e per tumori del pancreas e della laringe fra gli uomini”.

Nel 2017, durante una delle tante gestioni straordinarie, la Commissione di allora, con Delibera di Giunta Comunale n. 375, ha individuato una Unità di Progetto denominata “Rom Scordovillo” per avviare un progetto di ricollocamento.

Nel 2020 l’Aterp, l’azienda regionale che si occupa dell’edilizia residenziale pubblica in Calabria, riapre i “termini in relazione all’avviso pubblico esplorativo concernente il ricevimento, da parte di operatori economici, di una manifestazione di interesse alla successiva presentazione di proposte operative, da strutturare mediante il ricorso alle forme del ppp (partenariato pubblico-privato), finalizzate alla realizzazione di interventi di efficientamento energetico e di adeguamento sismico riferiti al patrimonio di ERP di proprietà e/o gestiti da Aterp Calabria, ricorrendo ai benefici fiscali di cui al D.L. 19.05.2020 n.34 convertito con modificazioni con Legge 17.07.2020 n.77”. In sintesi, per farla breve, il decreto riapriva i termini per una ricerca di mercato finalizzata all’individuazione di aziende interessate ad effettuare lavori, per conto di Aterp, di ristrutturazione derivanti dal cd Bonus 110%, interventi mirati al restyling di alcune abitazioni, di proprietà pubblica, letteralmente abbandonate all’incuria.

Attraverso lo strumento di “Agenda Urbana” il Comune di Lamezia Terme, nel corso degli anni, ha individuato diverse azioni a supporto per una “LAMEZIA INCLUSIVA E SOSTENIBILE”. La Scheda n. 5 del progetto 2020 riporta “Interventi di potenziamento del patrimonio pubblico privato esistente e di recupero di alloggi di proprietà del Comune e ex IACP per incrementare la disponibilità di alloggi sociali e servizi abitativi per categorie fragili per ragioni economiche e sociali. Interventi infrastrutturali finalizzati alla sperimentazione di modelli innovativi sociali e abitativi” per un budget di 3.000.000 euro,

Il territorio ha lavorato nel corso degli anni per cui è giusto evidenziare l’enorme mole di lavoro portato avanti nel tempo, anche tanto sostengo. Il tema è molto delicato e merita quindi tutte le cautele del caso. Tuttavia.

Adesso però è giusto che si pensi al futuro della città. Negli anni passati avevo battezzato un progetto dal titolo “Lamezia 2020”. Ahimè non ha funzionato. Troppo fiducioso  ed ottimista.

Non si devono porre limiti oggi perché i presupposti per avviare la progettazione di un’area che domani si renderà libera ci sono tutti. In virtù delle esigenze istituzionali, presenti e pressanti, il mio pensiero è rivolto ad un’opera importante, il “Parco Urbano di Scordovillo”, un’area da destinare ai giovani, alle famiglie, alle mamme, alle nonne, puntando prima di tutto alla realizzazione di una struttura polivalente, un belvedere della città, una pista ciclabile (da collegare con il percorso già presente) ed un percorso per gli appassionati di mountain bike.

Il percorso è già avviato, non sarà semplice ma tutto il territorio lametino deve contribuire alla ricerca di una soluzione condivisa, evitando di calpestare i diritti dei cittadini, dei bambini e delle persone anziane che attualmente occupano il campo. Il Recovery Fund ed il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza sono oggi un’opportunità. Ci ha pensato qualcuno?

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Marco Foti
Marco Foti
Marco Carmine Foti Dirigente Nazionale Dipartimento Trasporti Fratelli d’Italia

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