“Dispiace che Conte offenda e sminuisca il lavoro della commissione Covid e delle tante persone che sono state audite, la metà delle quali chiamate dall’opposizione cui appartiene. Ricordo, inoltre, che tutte le audizioni sono state deliberate in ufficio di presidenza all’unanimità. Gli auditi, del resto, vengono chiamati dai partiti in misura uguale, non rispettando il peso dei gruppi; ad oggi, dunque, ragionando in termini squisitamente aritmetici, se qualcuno ha avuto un vantaggio nel sostenere le proprie ragioni, quel qualcuno è rappresentato proprio dai gruppi di opposizione. Poi, se la pretesa è di decidere e imporre che tutti gli auditi dicano solo quello che ‘ci piace’, avviso Conte e chiunque la pensi così che ciò non accadrà; non ho intenzione di mettere il bavaglio o discriminare nessuno per le sue idee e sono orgoglioso che il primo ciclo di audizioni abbia coinvolto i familiari delle vittime del Covid, i medici e le forze dell’ordine, che vanno rispettati perché hanno sofferto e non messi alla gogna per le proprie opinioni. Tutti in commissione possono criticare, portare il proprio contributo, anche chiedere le mie dimissioni, certo, ma mi hanno insegnato che il rispetto istituzionale viene prima di ogni altra cosa, perciò offendere la commissione vuol dire calpestare le Istituzioni, che funzionano in modo democratico. Capisco, tuttavia, che sia più semplice confrontarsi con Fabio Fazio, dove non c’è contraddittorio, ma per fortuna le Istituzioni democratiche sono un tantino diverse. Continueremo a lavorare sodo, con serietà come stiamo facendo, per far emergere la verità. In questo ringrazio tutti i commissari per il loro impegno”.
Così in una nota il senatore di Fratelli d’Italia Marco Lisei, presidente della commissione Covid.