Covid. Ricchiuti (FdI): sanatoria tombale su debiti fiscali e riduzione pressione fiscale per Partite Iva

“Dopo un anno di Covid grazie a provvedimenti insufficienti o completamente errati i non garantiti, ovvero le Partite Iva perse per strada, sono 345mila pari al 6,6 per cento del totale. Un esercito di fantasmi che rispetto agli altri lavoratori, quando chiudono l’attività, non possono contare su ammortizzatori sociali o altre misure di sostegno al reddito, con l’aggravante che nella maggior parte dei casi la cessazione dell’attività porta con sè anche un alto debito fiscale che difficilmente potrà essere onorato. A queste persone rimane solo la disperazione di un fallimento lavorativo e il chiodo fisso su come trovare una nuova occupazione. A queste si aggiungono altre 300mila Partite Iva in serie difficoltà. Sono attività che danno lavoro a 1,9 milioni di addetti e producono un valore aggiunto che sfiora i 63 miliardi di euro. Eppure Fratelli d’Italia in questo anno, attraverso numerosi emendamenti e proposte, aveva segnalato su quali criticità intervenire urgentemente. Emendamenti purtroppo respinti o ancor peggio mai letti dalle maggioranze che si sono succedute. Non possiamo più nascondere la polvere sotto il tappeto e far finta che questa gente non esista. In più, giova ricordare che già si usciva da un decennio di crisi, periodo in cui centinaia di migliaia di piccoli imprenditori, artigiani e commercianti erano stati costretti a chiudere. E la maggior parte di loro ancora senza una occupazione e debiti onerosi verso lo Stato. Per entrambe le situazioni è necessario intervenire, iniziando con una seria sanatoria tombale sui debiti fiscali e un alleggerimento del carico fiscale partendo dall’abolizione dei costi fissi a prescindere dal reddito, come i contributi minimali obbligatori”.

Lo dichiara Lino Ricchiuti, Vice responsabile nazionale Imprese e mondi produttivi di Fratelli d’Italia.

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