“Per la ripartenza dell’Italia il governo deve mostrare un cambio di passo e agire celermente sulle due direttrici della vaccinazione di massa e su quella del passaporto verde digitale”.
Così il senatore di Fratelli d’Italia Franco Zaffini, aprendo i lavori del convegno ‘Riapri Italia’ organizzato da FdI.
“Oggi non è il momento delle polemiche – sottolinea Zaffini – di errori ne sono stati fatti e i numeri sono incontrovertibili. Adesso bisogna lavorare per far ripartire l’Italia e l’immunizzazione di massa e il passaporto devono essere al centro dell’agenda del governo. Le Regioni hanno lavorato bene e sono nella condizione di raggiungere la quota di 500mila vaccinazioni giornaliere. A questo si aggiunga l’obiettivo del passaporto, nella sua totale riservatezza di dati, per consentire di avere una stagione turistica per risollevare le imprese e l’occupazione nell’imminente stagione estiva”.
“Non possiamo e non vogliamo credere che ragioni geopolitiche possano incidere negativamente sull’agenda del governo – conclude Zaffini – l’immunizzazione di massa è una campagna tempo dipendente dalla cui efficacia dipendono vite umane e vite economiche, non possiamo permetterci di perdere neanche un’ora”.
Mancanza di una strategia europea e nazionale rileva il responsabile nazionale del Dipartimento Sanitá di FdI, deputato di FdI, Marcello Gemmato, “e la vaccinazione degli Scanzi di turno, invece degli ultra settantenni ne è la dimostrazione, con i conseguenti sovraccarichi per le terapie intensive che devono gestire un numero eccessivo di pazienti. Il grande assente, che ha determinato la morte di troppi italiani è la medicina di territorio, che va riformata e ripristinata in tempi rapidi perchè, ad oggi, ci ritroviamo con 20 regioni che vanno ognuna per conto suo, mentre per realizzare una sanità del futuro è del tutto evidente che occorra una strategia unitaria”.
Sotto accusa la carenza di siti di produzione per vaccini, continua Gemmato, “è una carenza gravissima per il nostro settore farmaceutico che fattura 34 miliardi ed è primo in europa, ma è praticamente assente sulla linea di produzione vaccinale. Stesso discorso sui principi attivi dei farmaci salvavita che nel caso non ci arrivassero più da altri Paesi produttori lascerebbero l’Italia completamente scoperta”.
“Nessuno era preparato, ma è evidente che un piano pandemico puntuale avrebbe salvato delle vite. Purtroppo non c’è chiarezza sul piano pandemico e come ben sa il ministro Speranza abbiamo dovuto fare un’azione legale per poterne avere conto. Ma una forza patriottica come è Fratelli d’Italia non può non tenere conto dei dati negativi della situazione legata alla pandemia, che su contagi e decessi sono oggettivamente troppo elevati”, conclude Gemmato.