“Gli ultimi atti violenti ed intimidatori che si sono consumati negli scorsi giorni a Prato e a Seano sono purtroppo le ennesime ed agghiaccianti conferme non solo che il sistema mafioso sia una realtà radicata nel nostro territorio, ma che ormai abbia toccato livelli organizzativi tristemente peculiari e simbolici. Assoldare manovalanza per intimidire i lavoratori a Seano, prendendoli selvaggiamente a sprangate, e minacciarli, da quanto si è appreso, di morte, in caso di ulteriori manifestazioni, così come dare alle fiamme l’auto di un imprenditore cinese adagiandovi, a poca distanza, una bara vuota con la sua fotografia, sono azioni che dimostrano quanto il nostro tessuto socio economico sia inquinato da una criminalità mafiosa ben strutturata, infiltratasi nel tempo e con caratteristiche sistemiche molto connotate.
Il grido d’allarme di Fratelli d’Italia su questa realtà è stato costante lungo gli anni ed oggi è ancora più alto. Per questo abbiamo presentato due interrogazioni ai ministri dell’Interno, del Lavoro e delle Politiche Sociali e della Giustizia per chiedere, tra i punti, se non sia opportuno adottare iniziative di carattere normativo per istituire sezioni distaccate della Direzione Distrettuale Antimafia presso la Procura della Repubblica di Prato, proprio per meglio conoscere ed affrontare con gli adeguati strumenti i fenomeni mafiosi di natura etnica. Entrambe, inoltre, confermano la nostra volontà di porre all’attenzione della commissione Antimafia il caso del sistema mafioso cinese a Prato, tra le priorità, peraltro, fin dalla sua istituzione. L’allerta di ogni livello istituzionale deve essere altissima, nessuno deve minimizzare una realtà criminale specifica, purtroppo, del nostro territorio, che è ormai divenuta un fatto. Noi siamo a lavoro, da sempre, affinché gli occhi restino costantemente puntati e continueremo a farlo senza indugi”.
Lo scrivono, in una nota, i deputati di Fratelli d’Italia Chiara La Porta, pratese e Francesco Michelotti, membro della commissione Antimafia.