Crisi Iran: Meloni convoca vertice d’urgenza, l’Italia si muove per la sicurezza e la diplomazia

Riunione con intelligence e ministri. Tajani: “Allerta su attacchi cibernetici, evacuati militari da Baghdad”. Rafforzata la sicurezza in Italia. Crosetto ridefinisce la strategia di comunicazione.

La crisi in Medio Oriente è entrata in una nuova fase di tensione dopo gli attacchi statunitensi a siti strategici in Iran. In risposta, il governo italiano ha attivato tutte le misure di emergenza previste per garantire la sicurezza nazionale e tutelare i cittadini italiani nella regione.

“Ho convocato d’urgenza e presieduto questa mattina una conferenza telefonica tra componenti del governo e vertici dell’intelligence”, ha annunciato la presidente del Consiglio Giorgia Meloni. “La crisi è al centro dell’attenzione dell’esecutivo in tutti i suoi risvolti, dalla situazione dei connazionali nella regione – con cui la Farnesina è in costante contatto – agli effetti economici e di sicurezza”.

Meloni ha ribadito l’impegno dell’Italia a farsi parte attiva per la de-escalation: “Continueremo a impegnarci per portare le parti al tavolo negoziale”.

Sicurezza: allerta alzata, evacuati militari italiani

Il ministro degli Esteri Antonio Tajani ha confermato che “una quarantina di Carabinieri paracadutisti, di stanza a Baghdad nei pressi dell’aeroporto, sono stati trasferiti prima in Kuwait e poi rimpatriati, su indicazione degli alleati statunitensi che avevano individuato quell’area come potenziale obiettivo”.

Sebbene al momento “non vi siano segnali diretti di minacce contro l’Italia”, Tajani ha sottolineato che l’intero comparto della sicurezza nazionale è in stato di massima allerta, anche sul fronte cibernetico. “Il livello di guardia è stato innalzato perché non si escludono attacchi informatici contro infrastrutture critiche”.

Task force della Difesa: cambia la comunicazione

Il ministro della Difesa Guido Crosetto ha ridefinito le modalità comunicative della Difesa per affrontare la fase critica. D’ora in avanti, l’interfaccia ufficiale con i media sarà composta da una task force guidata dal capo di Stato maggiore della Difesa, generale Luciano Portolano, dal comandante del Comando operativo di vertice interforze (COVI) Giovanni Maria Iannucci e dal capo dell’Ufficio pubblica informazione e comunicazione (Upicom) generale Diego Fulco.

Una scelta dettata dalla necessità di fornire “informazioni corrette, chiare e coordinate in una fase molto delicata”, anche per evitare allarmismi o distorsioni mediatiche.

Farnesina sotto pressione: assalto alle linee dell’Unità di crisi

Nel frattempo, l’Unità di crisi del Ministero degli Esteri ha segnalato un’impennata di chiamate da parte di cittadini italiani preoccupati, molti dei quali non direttamente coinvolti nelle aree a rischio. Le autorità hanno ricordato che tutte le informazioni aggiornate sono disponibili sul portale Viaggiaresicuri.it, chiedendo di non intasare le linee riservate alle emergenze reali, come il coordinamento dei corridoi per evacuare gli italiani da Teheran, Gerusalemme e Tel Aviv.

In Italia rafforzate le misure: obiettivi sensibili nel mirino

In parallelo, le prefetture delle principali città italiane hanno rafforzato i dispositivi di sicurezza. A Napoli e Milano sono state disposte misure speciali di vigilanza su sedi diplomatiche, consolati, luoghi religiosi e strutture legate ai Paesi coinvolti nel conflitto.

Il prefetto di Napoli, Michele di Bari, ha convocato un apposito comitato per l’ordine pubblico, disponendo il massimo livello di allerta dopo l’attacco americano. Simili disposizioni sono state adottate anche a Milano e, verosimilmente, verranno estese ad altri capoluoghi.

Meloni–Schlein: dialogo sull’Italia fuori dal conflitto

Da segnalare anche un contatto telefonico tra la presidente Meloni e la segretaria del Partito Democratico, Elly Schlein. Secondo fonti del Nazareno, la leader dem ha chiesto al governo “di dichiarare chiaramente che l’Italia non parteciperà ad azioni militari” e “che il nostro territorio non sarà usato per sostenere un conflitto che deve essere fermato con la diplomazia”. Schlein ha anche criticato l’amministrazione Trump per aver “infiammato il mondo invece di portare la pace come promesso”.

Il governo, tuttavia, ribadisce la linea della non partecipazione attiva al conflitto e del massimo impegno per soluzioni negoziali, proteggendo allo stesso tempo cittadini, infrastrutture e interessi nazionali.

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