Su iniziativa del Sen. Giulio Terzi (FdI) si è svolto in Senato un convegno intitolato “Repressione, schiavitù medica, mercenarismo e ingerenza esterna: l’insostenibile Accordo UE-Cuba” organizzato in collaborazione con la Federazione Italiana Diritti Umani, l’associazione Las Guerreras Cubanas, The Global News eil Global Committee for the Rule of Law “Marco Pannella”. L’obiettivo del convegno era illustrare gli abusi che continuano a verificarsi all’interno dell’isola caraibica ad opera del regime comunista e ad evidenziare le criticità dell’Accordo di Dialogo Politico e Cooperazione che Cuba ha siglato con l’Unione europea e i suoi Stati membri. Tra i partecipanti che sono intervenuti, si segnalano l’avvocato Marcel Felipe, fondatore di Inspire America Foundation, che da anni conduce attività di sensibilizzazione a Miami dove diffonde informazioni sulla realtà del regime cubano; Orlando Gutierrez Boronat, coordinatore di Asamblea de la Resistencia Cubana, Rosa Maria Payà, fondatrice di Cuba Decide e figlia dell’ex oppositore Osvaldo Payà nel 2012 in un incidente stradale che rimane tutt’oggi avvolto in circostanze oscure, Maria Werlau direttrice esecutiva di Archivo Cuba; gli on. MaryanZablotskyi e Riccardo Godoy, deputati ucraino e salvadoregno. Tra gli interventi anche quello della sen.
Cinzia Pellegrino che si è soffermata sui fondi che l’UE continua a versare a Cuba nonostante l’opacità del loro impiego e nonostante il protrarsi di inaccettabili disservizi infrastrutturali, sanitari, sociale e di abusi dei diritti umani fondamentali. La senatrice ha anche sottolineato come debba essere respinta al mittente la richiesta avanzata da L’Avana di rimuovere Cuba dalla lista dell’UE dei Paesi sponsor del terrorismo. Marcel Felipe, nello stigmatizzare la politica di appeasement perseguita dall’UE, ha invitato gli europei ad applicare misure sanzionatorie a L’Avana seguendo il modello applicato a Mosca, Teheran e Pechino, in quanto parti di un’alleanza globale che mira a destabilizzare l’ordine mondiale basato su regole condivise. Rosa Maria Payà, da parte sua, ha segnalato che solo nel 2023 si sono tenute circa 3000 manifestazioni a Cuba, tutte represse dalla violenza del regime. Successivamente ha invitato gli Stati democratici europei a chiedere la rimozione di Cuba dal Consiglio Onu per i Diritti Umani e a realizzare campagne di sensibilizzazione affinché gli operatori economici del settore privato siano consapevoli delle violazioni che avvengono quotidianamente a Cuba.
Maria Werlau ha proposto una riflessione sull’impressionante apparato diplomatico di cui Cuba dispone in tutto il mondo assolutamente sproporzionato rispetto alla realtà di grave povertà che affligge la quasi totalità della popolazione cubana. Il deputato ucraino Maryan Zablotskyi ha descritto le per ora circoscritte connessioni tra militari cubani e russi, con i primi impiegati nel teatro di guerra ucraino a sostegno della guerra contro Kiev e quindi contro l’Europa stessa. Orlando Gutierrez Boronat, infine, ha evidenziato la necessità di sciogliere quelli che definisce “cerchi concentrici di repressione” attorno al governo di stampo castrista di Miguel Diaz-Canel interrompendo il flusso di denaro del contribuente europeo.