“Mentre gli altri chiacchierano il governo Meloni continua a conseguire risultati positivi. Questa volta parliamo di Ales, la società in house del ministero della Cultura che ha fatto riscontrare risultati più che positivi nel 2024. Il valore della produzione è aumentato in un anno da 105 a 114 milioni di euro, l’utile di esercizio è di 6,3 milioni. In aumento anche i contratti attivi con il ministero guidato da Alessandro Giuli che sono aumentati da 115 a 126. Un tassello che evidenzia come il nostro sistema culturale, con questo governo, si è rimesso in moto come dimostrano, solo per fare un paio di esempi, le mostre su Tolkien e sul futurismo. Tra i risultati più importanti il rafforzamento della pianta organica che nei primi mesi del 2025 ha raggiunto le 2203 unità. Insomma, la riorganizzazione dell’intera azienda ha dimostrato che le capacità manageriali del Cda, tanto criticato all’epoca della nomina di Fabio Tagliaferri a presidente e amministrazione delegato di Ales, stanno portando risultati più che concreti in un’azienda che contribuisce in maniera importante allo sviluppo della cultura italiana con la sua presenza in centinaia di mostre, siti archeologici e musei. Un taglio netto con il passato in cui le deficitarie gestioni della sinistra erano arrivate a conduzioni che permettevano alle banche che gestivano i conti di Ales di non corrispondere alcun interesse”.
Lo ha detto il capogruppo di fratelli d’Italia in commissione Cultura alla Camera Alessandro Amorese.
