“L’ennesima difesa di ufficio stizzita della consigliera regionale dem della Toscana, Cristina Giachi, dimostra ancora una volta che non fa un buon servizio al Teatro e ai soldi dei cittadini, chi ritiene che la cultura sia una propria Riserva. Una certa sinistra salottiera – autoreferenziale, arrogante, abituata a dare lezioni al mondo – non accetta una verità semplice: la cultura non è proprietà privata. Non è una zona franca fuori da ogni valutazione. Non è un diritto ereditario per circoli chiusi. I fondi pubblici non sono premi fedeltà. Non servono a far crescere carriere agli amici, né a produrre consenso politico al sindaco di turno. Il Ministero non è più un bancomat. La pacchia è finita. Questa consuetudine disinvolta di nominare pop star (Pereira) ma anche Accorsi o Favino e ora Massini dietro le quali ripararsi per fare i propri comodi è da cancellare. Un sistema di apparenze di grandi professionisti strumentalizzati da grigi interessi localistici che poco hanno di culturale. Magari ci fosse davvero ‘un’egemonia culturale’ della sinistra, ma purtroppo non propone nulla, non genera pensiero, non crea dibattito. È solo un sistema di potere che si autoalimenta. Noi non entriamo in quel gioco: vogliamo smontarlo. Il Governo è intervenuto con decisione per risanare il buco del Maggio Musicale prima con un Commissario e poi nominando il nuovo Sovrintendente Fuortes scelto insieme al Sindaco Nardella, come deve essere nei corretti rapporti istituzionali. Purtroppo la lezione del Maggio non è bastata e sulla questione della Pergola il Pd ha mostrato nuovamente il peggio di se stesso. Il caso della Pergola è la punta di un iceberg che il Mic, il ministro Alessandro Giuli e il sottosegretario Gianmarco Mazzi, vogliono scoprire. Serve un cambiamento profondo, coraggioso, non cosmetico. La cultura è una ricchezza per tutti, e non per creare privilegi o carriere a qualcuno. La cui gestione con risorse pubbliche si deve meritare, non si eredita. Liberare gli artisti da appartenenze e affiliazioni politiche produce ricchezza di creatività e dibattito culturale e rigenera un ambiente ormai incancrenito”.
Così in una nota il senatore Paolo Marcheschi, capogruppo di Fratelli d’Italia in commissione Cultura a Palazzo Madama.