“Comprendiamo il nervosismo della sinistra che non potendo più esercitare la sua egemonia cultura- e quindi il suo potere- scalpita. Il ritenersi moralmente e culturalmente superiori, limitando la carriera di chi non ha una tessera di partito, è una storia che questo Governo ha volutamente deciso di archiviare. Provare ad attaccare il ministro della Cultura, dejavu sin troppo recente, perchè conferma l’incarico ad una persona nominata dalla sinistra tra l’altro, è irragionevole. Quindi, delle due l’una: se non rinnovi le nomine ti attaccano, se le rinnovi ti attaccano comunque. Non avendo altri argomenti, l’opposizione si occupa di gossip, usando politicamente una vicenda che poco interessa agli italiani. Ci provano in tutti i modi ad ostacolare il nostro lavoro, coadiuvati da certa stampa e da certa magistratura a giorni alterni, ma il governo Meloni non solo sta smantellando un sistema di potere gestito da troppo tempo dai baroni di sinistra proprio e soprattutto al ministero della Cultura, ma a differenza dei sinistri gufi lavora non per interessi di potere personali, ma per quelli degli italiani, come sarà anche con la prossima manovra di bilancio. E’ finito il tempo in cui non puoi fare arte, poesia, cultura, teatro, cinema, televisione se non sei di sinistra, piaccia o no”.
Lo dichiara Augusta Montaruli, vice capogruppo di Fratelli d’Italia alla Camera.