“A livello mondiale, nel 2023 c’è stato uno straordinario incremento degli attacchi informatici, uno ogni 39 secondi, 2200 casi al giorno, con un aumento consistente rispetto al 2022. In totale si sono registrati 11.930 attacchi a infrastrutture critiche. In Italia la situazione è ancora più grave. Nel solo primo semestre del 2023 si è assistito a un aumento del 40% degli attacchi, quattro volte superiore alla media globale in termini numerici. L’Italia ha subito l’11% degli attacchi globali. Il picco massimo si è registrato proprio in aprile con 262 attacchi. Ciò ci dimostra quanto sia necessario un intervento normativo che imponga contromisure adeguate, in grado di permettere alle amministrazioni di dare risposte immediate, nonché un aumento delle pene per chi commette crimini informatici. La legislazione italiana in materia è inadeguata e arretrata. Questo disegno di legge interviene quindi in modo efficace con 23 articoli. Oltre ai ringraziamenti al Governo e alla maggioranza, credo vada dato atto all’opposizione di aver svolto un buon lavoro parlamentare. Credo che i numeri lo confermino: 34 emendamenti dell’opposizione approvati, compresa la condivisa soppressione dell’articolo 7, la cui tematica è stata rinviata ad altra legge.
È evidente che siamo tutti d’accordo che in tutte le prossime leggi di bilancio si devono trovare e destinare risorse crescenti alla sicurezza cibernetica nazionale e all’evoluzione tecnologica, ma a chi contesta le poche risorse inserite in questo disegno di legge una domanda va fatta: nei governi passati su quali priorità sono state messe le risorse? Perché senza scomodare il sempre citato reddito di cittadinanza o i banchi a rotelle, credo che quei quasi 200 miliardi di denaro pubblico buttati nei vari superbonus qualche computer in più e qualche risorsa in più per la sicurezza cibernetica avrebbero consentito di reperirla. Non si accettano pertanto critiche da chi risorse su questo tema strategico ne ha messe poche nei 5 anni passati. Però, non guarderei agli argomenti critici e divisivi, ma al buon lavoro svolto. Si troveranno sicuramente più risorse, si migliorerà ancora la legislazione, che in questo campo, dove c’è una rapidissima evoluzione tecnologica, vedrà anche in futuro dei continui adeguamenti della legislazione, ma questa legge è un importante passo avanti, è una svolta politica, culturale e di prospettiva sulla sicurezza cibernetica nazionale che spingerà le nostre amministrazioni pubbliche e strategiche ad alzare il livello di resilienza e di protezione e aumenterà la reputazione internazionale dell’Italia su questo tema”.
E’ quanto affermato dal Presidente della Commissione Giustizia della Camera dei Deputati, On. Ciro Maschio, intervenendo in aula sul DDL recante disposizioni in materia di rafforzamento della cybersicurezza nazionale e di reati informatici, approvato oggi.