Da “Blocchiamo tutto” a “sfasciamo tutto”. La tre giorni di proteste iniziata subito dopo che gli israeliani hanno fermato la Global Summud Flottilla, supportata dalla Cgil, è diventata una tre giorni di guerriglia urbana. Non è bastata la ‘lezione delle Marche’, la sinistra continua a strumentalizzare la guerra in Medio Oriente e non prende le distanze da chi pensa che sfasciare le vetrine in Italia possa convincere Benjamin Netanyahu a smetterla di bombardare la Palestina. Ma veramente la sinistra o l’estrema sinistra pensa di aumentare la propria credibilità spacciandosi per pacifista quando poi, in verità, non fa altro che cercare lo scontro con le forze dell’ordine? Ormai, è chiaro, e lo si è visto anche in occasione della manifestazione che ha preceduto i referendum sul lavoro: la Palestina è l’unico collante del ‘Campo largo’ che sfrutta questo tema per andare addosso al governo Meloni. Ma veramente Maurizio Landini pensa di avere un futuro in politica facendo uno sciopero per la Palestina e creando solo disagi ai lavoratori? Ormai la Cgil si batte contro l’autonomia differenziata, contro il premierato e contro Israele, ma mai a favore dei lavoratori tant’è vero che continua a perdere iscritti.
E, quando qualcuno si permette di far notare che per i bambini di Kiev che muoiono di fame non è partita nessuna nave umanitaria, la risposta è che in Ucraina c’è una guerra tra due eserciti e a quello ucraino viene supportato dall’Occidente. A Gaza, invece, c’è solo l’esercito israeliano che sta radendo al suolo una porzione di territorio non suo. Quindi, quale sarebbe la soluzione? Dare le armi ad Hamas per riequilibrare la situazione? Oppure attaccare il criminale di guerra Netanyahu così come è stato fatto con Milosevic? Mah. Israele è l’unica democrazia in Medio Oriente e, fino a pochi decenni fa, nessun Paese limitrofo lo riconosceva e l’Iran tutt’ora finanzia i terroristi che lottano per la sua distruzione. L’altra obiezione è che in Medio Oriente arrivano le armi per l’Idf, ma non la farina per i palestinesi. Ecco, questa è una bugia. Spiace dover smentire una cantante brava come Elisa, ma basterebbe dare un’occhiata al sito del ministero degli Esteri per scoprire quanti aiuti umanitari sono arrivati con il programma ‘Food for Gaza’: 2000 tonnellate di farina, 100 tonnellate di derrate alimentari distribuite con aviolanci, 100 tonnellate di beni di prima necessità. Ma non solo. Ben 6 milioni di euro sono stati donati alla Croce Rossa e alla Mezzaluna rossa, senza contare che l’Italia è il primo Paese occidentale per trasferimenti sanitari. E queste sono solo le cifre principali. Cara sinistra, getta la maschera e dì in maniera schietta e palese che scendi in piazza con la sola speranza di far scendere la Meloni nei sondaggi. Ricetta, fin qui, fallimentare.