Da Piazza Italia il messaggio di FdI alla sinistra: basta radical-chic, la vera Roma è della gente

Piazza Vittorio Emanuele II è nel cuore di Roma. Una di quelle piazze storiche, che hanno segnato una parte di vita dei cittadini romani. Un simbolo di romanità, a pochi passi dalla Basilica papale di Santa Maria Maggiore e da Piazza Esquilino. Lì dove la Roma di fine Ottocento e di tutto il Novecento amava fare compere, tra prezzi convenienti, prodotti tipici, personaggi insoliti e zifrà, il monaco cappuccino dalla folta barba che era solito girare per i banchi dello storico mercato chiedendo l’elemosina per i più bisognosi. Un’attrazione anche per i turisti dell’epoca. Da quella Roma sembra passato un secolo, di quella Roma sembra essere rimasto poco e nulla. Il mercato si è trasferito nella struttura fissa poco distante e, come il resto della piazza e delle zone circostanti, risulta quasi letteralmente invaso dagli odori di una cucina non proprio romanesca e dai fetori degli escrementi dei clochard. È questa l’atmosfera che si “respira” sotto i tipici porticati. E da simbolo di Roma, piazza Vittorio rappresenta quasi fedelmente, nel suo piccolo, ciò che l’Urbe vive nel suo insieme: una città svilita della propria anima, in preda alla sporcizia e alla delinquenza, snaturata da un’immigrazione incontrollata e da una mancata integrazione, con la trasformazione di interi storici quartieri in zone affossate dalla multietnicità, nella sua accezione più negativa.

Basta malgoverno

Da Piazza Vittorio, però, in questi ultimi tre giorni si è levato forte un grido di speranza in cui i cittadini dell’Esquilino, di San Lorenzo, delle varie municipalità, dell’intera Capitale, devono credere. Tre giorni di dibattiti, di cultura, di futuro, di progettazione, di problemi da affrontare e di possibili soluzioni. Piazza Italia è l’ormai storica kermesse organizzata dalla federazione romana di Fratelli d’Italia, in un’ottica fortemente incentrata sulle sorti dell’Urbe. Da giovedì a sabato, si sono avvicendati sul palco e tra i gazebo posti nei giardini Nicola Calipari, tra i quali figurava anche quello de La Voce del Patriota, elementi di spicco del partito locale e nazionale: dai consiglieri municipali ai dirigenti regionali, fino ad arrivare a parlamentari e ministri di Fratelli d’Italia. Tutti intervenuti per ribadire l’assoluta importanza di Roma per la nostra Nazione e di quanto i cittadini abbiano bisogno di un riscatto dopo anni e anni di malgoverno. Veltroni, Marino, Raggi, fino ad arrivare all’attuale sindaco Roberto Gualtieri: il centrosinistra è riuscito ad affossare Roma, lasciando irrisolti gli annosi problemi, ormai cronici, di una città che merita ben altro. Con i ritardi sui lavori delle infrastrutture, la Capitale appare come un cantiere a cielo aperto che chiuderà a data da destinarsi. I fondi del Pnrr vengono spesi male, i mezzi di trasporto, al collasso, non riescono a reggere il mix di pendolari e turisti che intasano, non certo per loro colpa, autobus sempre in ritardo e le poche corse metro dell’ora di punta. E infine, non per ultimo, la fallimentare implementazione dei servizi in vista del Giubileo, l’anno santo che richiamerà milioni di turisti da tutto il mondo: un boom che rischia seriamente di paralizzare la vita dei cittadini romani.

Riscoprire la vera romanità

Da Piazza Italia, la federazione romana di Fratelli d’Italia ha voluto dire basta a tutto ciò: basta agli sprechi, basta ai ritardi, Roma merita di più. Merita di più nella sua stessa valutazione: Roma ha bisogno di riscoprirsi, di riconoscere le sue radici più profonde, di fissare i propri riferimenti in un conservatorismo che superi le barriere imposte dalla sinistra e dai radical chic, che sappia riprendere quella cultura popolare, che non vive nei salotti e negli attici, ma tra la gente comune e normale, che porta avanti la sua vita di tutti i giorni e che crea la base, solida e forte, di quella che possiamo realmente chiamare Roma. Roma è la sua gente e una buona amministrazione non può dimenticarla. Le follie green, le ztl, interi quartieri abbandonati a loro stessi: la prossima Giunta capitolina dovrà affrontare i veri problemi della città e del popolo, e non più dare ascolto a derive ideologiche ignorando le esigenze dei cittadini. Perché, come ricordato dal ministro Sangiuliano, “la cultura deve uscire dallo ztl abitato dai radical chic con il ditino, e andare nelle periferie”. Tra la gente: è questo la base di una buona politica, quella che Fratelli d’Italia ha scelto di seguire.

Resta aggiornato

Invalid email address
Promettiamo di non inviarvi spam. È possibile annullare l'iscrizione in qualsiasi momento.

Questo sito utilizza Akismet per ridurre lo spam. Scopri come vengono elaborati i dati derivati dai commenti.