In un’Europa che sta ridefinendo le proprie priorità in materia di difesa e sicurezza, la voce dei militari e delle loro rappresentanze acquista sempre più importanza. In questo scenario si posiziona Euromil, la Confederazione Europea delle Associazioni e dei Sindacati Militari, che da oltre cinquant’anni lavora per garantire ai soldati gli stessi diritti civili e sociali riconosciuti a tutti i cittadini.
Abbiamo incontrato Emmanuel Jacob, presidente di Euromil, una vita trascorsa tra le Forze armate belghe e l’impegno sindacale internazionale, per parlare di sfide comuni, prospettive europee e, soprattutto, della situazione italiana. Dalla recente conferenza di Roma, dove si sono confrontati i rappresentanti sindacali militari di tutta Europa sull’attuale quadro normativo che regolamenta le A.P.C.S.M., Jacob richiama con forza la necessità di una vera rappresentanza e di un dialogo sociale autentico anche per i militari del nostro Paese.
Sono Emmanuel Jacob, presidente dell’Organizzazione Europea delle Associazioni e dei Sindacati Militari (EUROMIL). Sono entrato nelle Forze Armate belghe nel 1979 e, ancora in servizio attivo, mi sono impegnato nel lavoro sindacale, co-fondando un sindacato militare belga. Dal 1998 opero a livello internazionale, entrando nel consiglio direttivo di EUROMIL nel 2002 e ricoprendo la carica di presidente dal 2006. Durante tutta la mia carriera mi sono dedicato alla difesa dei diritti e del benessere dei soldati e dei veterani, nonché al rafforzamento del dialogo tra il personale militare e la più ampia famiglia sindacale.
Che cos’è Euromil e come è nata?
EUROMIL (Organizzazione Europea delle Associazioni e dei Sindacati Militari) è l’organizzazione ombrello che riunisce associazioni di personale militare e sindacati provenienti da tutta Europa. È stata fondata nel 1972 a Bergisch Gladbach, in Germania, da un gruppo di associazioni militari nazionali convinte che la voce dei soldati dovesse essere ascoltata a livello europeo.
L’idea nasce da una semplice realtà: sebbene i soldati svolgano compiti unici e impegnativi, devono godere degli stessi diritti degli altri cittadini — compresi i diritti sociali e sindacali. EUROMIL è stata creata per difendere questi diritti, promuovere migliori condizioni di vita e di lavoro per i soldati e le loro famiglie, e fungere da ponte tra le associazioni nazionali, le istituzioni europee, la NATO, il Consiglio d’Europa e altre organizzazioni internazionali.
Oggi EUROMIL rappresenta quasi 40 associazioni e sindacati di 22 Paesi europei, fungendo da forum di confronto e dà voce collettiva per la difesa dei diritti umani, del dialogo sociale e del giusto trattamento dei soldati attivi e dei veterani.
Cosa fa Euromil?
L’organizzazione si impegna attivamente per garantire condizioni di vita e di lavoro dignitose, riconoscendo che uomini e donne in uniforme, così come le loro famiglie, meritano gli stessi diritti e protezioni degli altri cittadini. Promuove con forza le libertà fondamentali, come la libertà di associazione, di parola e la protezione contro le discriminazioni: valori che sono pilastri democratici ed essenziali per forze armate moderne e sane.
A livello internazionale, EUROMIL dialoga con istituzioni come l’Unione Europea, la NATO, il Consiglio d’Europa e l’OSCE per portare la prospettiva dei soldati nei dibattiti su difesa e sicurezza. Così facendo, contribuisce a colmare il divario tra la vita militare e le politiche europee.
Oltre all’attività di advocacy, EUROMIL sostiene i propri membri nelle lotte nazionali, offrendo solidarietà, competenza e visibilità internazionale. Che si tratti di diritti sindacali, riforme del lavoro o riconoscimento sociale, EUROMIL assicura che nessuna associazione membro combatta da sola.
L’organizzazione affronta inoltre sfide trasversali che incidono sulla vita del personale militare: salute mentale, reinserimento dei veterani nella vita civile, uguaglianza e diversità, protezione dei diritti umani nelle forze armate. Questi temi vanno oltre i confini nazionali, ed EUROMIL lavora per sensibilizzare e favorire progressi in tutta Europa.
In sintesi, EUROMIL è molto più di un’organizzazione ombrello: è la voce di coloro che dedicano la propria vita alla sicurezza e alla pace, garantendo che i loro diritti siano riconosciuti e rispettati a ogni livello.
Quali sono gli obiettivi di Euromil?
Gli obiettivi di EUROMIL si fondano sulla convinzione che i soldati siano cittadini in uniforme e debbano godere degli stessi diritti e protezioni degli altri cittadini. Le principali finalità sono:
- Difendere i diritti umani e sociali dei soldati e dei veterani, garantendo dignità, uguaglianza e giusto trattamento.
- Promuovere la libertà di associazione e i diritti sindacali per il personale militare in tutta Europa.
- Migliorare le condizioni di vita e di lavoro, inclusi salari equi, sicurezza sul lavoro, accesso all’assistenza sanitaria e sostegno familiare.
- Sostenere il reinserimento dei veterani, facilitando il passaggio alla vita civile con adeguato riconoscimento e protezione sociale.
- Rafforzare il dialogo europeo e internazionale, rappresentando la voce dei soldati presso istituzioni come UE, NATO, Consiglio d’Europa e OSCE.
- Incoraggiare la solidarietà tra associazioni e sindacati militari oltre i confini, affinché le lotte nazionali possano beneficiare di un sostegno internazionale.
In breve, l’obiettivo di EUROMIL è assicurare che coloro che servono nelle forze armate europee godano di diritti, rispetto e riconoscimento pari a quelli di ogni altro lavoratore o cittadino.
Quanti membri ha Euromil e di che tipo?
Attualmente EUROMIL riunisce quasi 40 organizzazioni provenienti da 22 Paesi europei. Alcune sono sindacati militari, altre fanno parte di più ampie federazioni sindacali nazionali. In diversi Paesi i membri sono associazioni professionali che rappresentano i soldati senza essere formalmente riconosciute come sindacati.
Purtroppo esistono ancora Paesi in Europa dove non è permessa alcuna forma legale di associazione militare. In questi casi, i soldati si organizzano spesso in maniera informale, senza uno status giuridico preciso, per far sentire la propria voce. EUROMIL funge da ponte verso il livello europeo e internazionale, assicurando che le loro istanze non vengano dimenticate.
In quali Paesi Euromil ha membri?
Oggi EUROMIL è presente in 22 Paesi europei, con quasi 40 associazioni e sindacati: Svezia, Danimarca, Paesi Bassi, Belgio, Lussemburgo, Germania, Francia, Spagna, Portogallo, Italia, Malta, Cipro, Grecia, Romania, Bulgaria, Polonia, Macedonia del Nord, Irlanda, Ungheria, Montenegro, Lettonia e Slovacchia.
EUROMIL ha inoltre avviato una partnership con l’Ucraina, segno dell’impegno alla solidarietà oltre l’UE e la NATO, a sostegno di chi difende valori democratici in circostanze difficili.
Che tipo di supporto può dare Euromil ai decisori politici?
EUROMIL può essere un partner prezioso per i decisori politici che si occupano di difesa, sicurezza e politiche sociali. Offriamo competenze pratiche sulle condizioni di vita e di lavoro dei soldati, basate sull’esperienza delle nostre quasi 40 associazioni. Confrontando le pratiche a livello europeo, aiutiamo i governi a individuare soluzioni efficaci ed evitare errori già commessi altrove.
EUROMIL fornisce inoltre una piattaforma di dialogo tra governanti/isituzioni e rappresentanti del personale militare, rafforzando fiducia e trasparenza. Sosteniamo lo sviluppo di politiche in materia di diritti umani, libertà di associazione, reinserimento dei veterani, salute mentale e uguaglianza nelle forze armate. Soprattutto, cerchiamo una cooperazione costruttiva, offrendo soluzioni più che critiche, per garantire riforme realistiche, efficaci e rispettose della dignità umana.
Cosa pensa della creazione dei sindacati per il personale militare e le forze dell’ordine in Italia?
La creazione dei sindacati per il personale militare e delle forze dell’ordine ad ordinamento militare in Italia è stato certamente un primo passo nella giusta direzione, ma non riteniamo che sia stato fatto nel modo migliore. L’attuale sistema manca ancora di veri diritti e di una partecipazione sostanziale, in particolare sul fronte della contrattazione collettiva. Forze armate e forze di polizia ad ordinamento militare meritano la stessa possibilità di far sentire la propria voce degli altri lavoratori. L’attuale quadro normativo rappresenta quindi un punto di partenza, ma è necessario andare avanti e lavorare per condizioni migliori e diritti più solidi.
Ha partecipato a Roma (5–6 giugno 2025) alla conferenza internazionale “Tutela sindacale nei corpi militari europei: un confronto per il futuro”, organizzata dalle associazioni italiane NSC e SIAMO Esercito con la collaborazione di ASSODIPRO. Quali impressioni ha avuto?
Sono stato molto lieto di partecipare alla conferenza di Roma e di vedere le associazioni militari a carattere sindacale italiane collaborare tra loro. Questo spirito di cooperazione è l’unico modo per essere influenti e fare davvero la differenza. Ciò che mi ha colpito maggiormente è stata la forte dedizione e l’impegno per l’evento dimostrati dalle organizzazioni sindacali e dai loro dirigenti. Voglio lodare il lavoro che stanno portando avanti e posso assicurare che EUROMIL continuerà a sostenerli ovunque sarà necessario.
Pensa che l’attuale legge e regolamento A.P.C.S.M. (Associazioni Professionali a Carattere Sindacale tra Militari) possano essere migliorati? Se sì, quali cambiamenti auspica?
Senza dubbio l’attuale legge sulle A.P.C.S.M. e i suoi regolamenti devono essere migliorati. Non possiamo accettare che questo quadro rappresenti l’approdo finale. Serve una vera rappresentanza, un autentico dialogo sociale e la possibilità di concludere accordi collettivi vincolanti. È altrettanto importante il rispetto dei dirigenti e dei rappresentanti sindacali, che devono disporre delle risorse necessarie per svolgere efficacemente la propria missione. Questo deve essere il nostro obiettivo comune per il futuro.
In che modo Euromil può aiutare l’A.P.C.S.M. in Italia?
EUROMIL può sostenere l’A.P.C.S.M. in Italia in diversi modi importanti. Prima di tutto, offriamo una piattaforma in cui i colleghi italiani possono lavorare insieme a molti partner europei. Alcuni dei nostri membri hanno decenni di esperienza nel sindacalismo militare, e le loro conoscenze possono essere un contributo prezioso per gli amici italiani. Allo stesso tempo, sottolineiamo che non esiste una soluzione valida per tutti: ciò che funziona in Danimarca non funziona automaticamente in Italia, un Paese con tradizioni e storia proprie. Il vero valore aggiunto è lo scambio di idee ed esperienze, adattate al contesto italiano.
In secondo luogo, EUROMIL fornisce un supporto concreto attraverso il lavoro a livello europeo. Di recente abbiamo presentato un reclamo collettivo al Comitato Europeo dei Diritti Sociali di Strasburgo, perché siamo convinti che l’Italia non stia rispettando pienamente i suoi impegni previsti dagli articoli 5 e 6 della Carta Sociale Europea. Questi articoli riguardano il diritto di organizzazione e il diritto alla contrattazione collettiva, fondamentali anche per il personale militare come per qualsiasi altro gruppo di lavoratori. Con questa procedura vogliamo rafforzare il riconoscimento legale dei diritti sindacali dei soldati in Italia e creare pressione per reali miglioramenti nella legislazione e nella prassi.
In questo modo, EUROMIL non è solo un forum di confronto e solidarietà, ma anche un partner concreto per garantire che i diritti dei militari italiani siano allineati agli standard europei.
Ha un augurio o una raccomandazione personale per il futuro dell’A.P.C.S.M. in Italia?
Il mio augurio per il futuro dell’A.P.C.S.M. in Italia è che le diverse associazioni imparino a collaborare e a lavorare insieme, non una contro l’altra. Se restano divise, gli unici a guadagnarci saranno la politica e la dirigenza militare. Con tutto il rispetto, il numero attuale di associazioni è troppo elevato e questa frammentazione ha effetti negativi. Inoltre, alcuni gruppi si pongono solo come oppositori di tutto, mentre altri sono pronti ad accettare qualsiasi cosa. Nessuno dei due estremi è utile ai soldati e alle loro famiglie. Ciò che meritano è una rappresentanza forte, onesta, indipendente e corretta. Questo dovrebbe essere l’obiettivo comune, e spero davvero che potremo portare avanti insieme questa battaglia.