“Lo Stato riconosce il reato specifico di femminicidio e lo punisce con l’ergastolo. Il Senato, all’unanimità, ha dato una risposta a un fenomeno sociale ormai dilagante con numeri che continuano a crescere. La risposta del Parlamento è stata un’espressione soprattutto culturale perché si contrappone a una subcultura che dobbiamo cancellare al più presto, quella della prevaricazione dell’uomo sulla donna oggetto. Va riconosciuto, in questo senso, il grande lavoro del ministro Roccella su questo tema. Il ddl femminicidio, però, oltre a inasprire le pene, prevede una serie di strumenti e di tutele per prevenire questo odioso reato. Evidentemente ci voleva un presidente del Consiglio donna, con la sua sensibilità, a guidare questo processo”.
Lo ha detto il deputato di Fratelli d’Italia Grazia Di Maggio, componente della Commissione bicamerale Infanzia Adolescenza.