“L’approvazione alla Camera del Ddl Montagna rappresenta un momento storico per le nostre comunità. Dopo oltre trent’anni arriva finalmente una legge organica e strutturata che riconosce dignità e valore alle aree montane del nostro Paese”. Così interviene Fabrizio Rossi, deputato grossetano di Fratelli d’Italia, commentando il via libera in seconda lettura alla Camera del disegno di legge per il riconoscimento e la promozione delle zone montane.
“Questo provvedimento – prosegue Rossi – dimostra con i fatti l’attenzione del Governo Meloni verso le aree interne e montane. Un’attenzione mai vista prima, testimoniata da misure concrete per contrastare lo spopolamento, incentivare la natalità e rilanciare l’economia locale. Penso in particolare ai comuni della nostra Amiata, in provincia di Grosseto, che potranno finalmente beneficiare di strumenti concreti per invertire la tendenza al declino demografico, sostenere le imprese locali e garantire ai cittadini l’accesso ai servizi essenziali, dalla scuola alla sanità”.
“Il Ddl – commenta il parlamentare di FDI – introduce una definizione chiara e uniforme di “zona montana”, condizione fondamentale per evitare sovrapposizioni e sprechi e orientare le politiche pubbliche al fine di utilizzare con maggiore efficacia le risorse disponibili, tra cui il Fondo per lo Sviluppo delle Montagne Italiane, che mette a disposizione oltre 200 milioni di euro destinati ad azioni mirate”.
“Per la nostra provincia – spiega Rossi – sono rilevanti le misure a favore delle cooperative agricole e forestali, compresi i consorzi partecipati dai Comuni, che finalmente potranno accedere a nuovi incentivi per gli investimenti. Parliamo di un’occasione reale per sostenere e rilanciare un tessuto produttivo fondamentale per la tutela del territorio e la creazione di occupazione. Ma anche altre misure come, il rafforzamento della digitalizzazione nei piccoli Comuni, con miglioramento della copertura della telefonia mobile e delle connessioni digitali, le agevolazioni fiscali per le “professioni della montagna”, riconosciute come presidio attivo e necessario dei territori, le deroghe al numero minimo di alunni per classe, con la possibilità di mantenere aperte scuole nei piccoli Comuni e il bonus natalità per ogni figlio nato o adottato nei Comuni montani sotto i 5.000 abitanti, a partire dal 2025”.
“Dati recenti Istat – evidenzia Rossi – mostrano un calo del 2,6% delle nascite nel 2024 rispetto all’anno precedente. Con questa legge, interveniamo in maniera decisa per cercare di invertire questa tendenza nei piccoli Comuni, incentivando, così, i giovani e le famiglie a restare o trasferirsi in zone interne o di montagna”.
“Chi oggi critica questa legge lo fa in malafede o per nascondere fallimenti passati. La verità è che mentre la sinistra si dedicava a campagne propagandistiche, noi stiamo, invece, restituendo dignità e centralità a territori che per troppo tempo sono stati messi ai margini. Il Piano delle Aree Interne, costruito con la partecipazione di Regioni, Province, Comuni e Comunità montane, è la dimostrazione che questa è una strategia di governo seria, condivisa e partecipata, fondamentale per il rilancio economico, sociale e culturale di aree come appunto l’Amiata”, conclude Fabrizio Rossi.