Al di là di ogni dibattito civilmente politico, le parole del solito Vincenzo De Luca superano il limite della decenza. Come in molte altre occasioni, infatti, anche ieri, durante la presentazione di un nuovo progetto di case popolari in Campania, il governatore dem non è riuscito a trattenersi ed è stato costretto dal suo ego a non perdere l’occasione e a criticare il governo. Ben venga il dissenso, ma le sue parole a dir poco colorite non sono passate inosservate. Il discorso di De Luca verteva sui fondi di Coesione e Sviluppo, secondo lui fermi da un anno e mezzo: “Il blocco dei fondi di coesione – ha detto De Luca – è un atto di delinquenza politica”. E ancora: “Questo è un governo di disturbati mentali, è del tutto evidente che vanno ricoverati”. Le offese si fermano qui, ma De Luca va avanti: “Siamo in guerra nei confronti di questo governo, più di questo posso fare l’appello alla resistenza, alla lotta armata”, sollecitando poi le organizzazioni sindacali a unirsi alla manifestazione prevista a Roma il prossimo venerdì 16 insieme all’Anci per protestare contro l’esecutivo Meloni.
“Delinquenza politica”, “disturbati mentali”, “vanno ricoverati”: le parole di De Luca non possono far parte di un discorso politico, tantomeno se usate contro un governo pienamente legittimato dal voto e dal consenso degli italiani, i quali indirettamente vengono colpiti dalle offese del governatore; su “lotta armata”, poi, sembrano parole di un bakuniano più che di un politico del XXI secolo: anacronisticamente pericolose. Sul tema è intervenuto Tommaso Foti, capogruppo di Fratelli d’Italia alla Camera: “Quelle di De Luca sono affermazioni censurabili sotto più profili; e volgarmente dirette verso il governo e un suo ministro in particolare. Chiediamo subito la condanna unanime da parte di tutta la classe politica”. Ma, oltre le parole di Foti, manca una vera presa di distanza della sinistra dalle parole di De Luca. Nel silenzio progressista si nasconde anche Elly Schlein, della serie “chi tace, acconsente”. Filippo Melchiorre, senatore di Fratelli d’Italia, vuole che anche il sindaco di Bari Antonio Decaro, presidente dell’Anci, condanni le parole di De Luca, perché “in quanto presidente della suddetta Associazione avrebbe invece dovuto dissociarsi da tale comportamento e tutelare l’associazione che rappresenta”. Proprio in questa occasione, allora, Melchiorre ha chiesto “un’interrogazione al ministro Piantedosi e al ministro Nordio per sottoporre alla loro attenzione il grave comportamento del presidente della Regione Campania De Luca” e “contestualmente, i capigruppo di Fratelli d’Italia nei vari Comuni presenteranno una mozione ai loro Sindaci per chiedere di discostarsi dalle gravi affermazioni di De Luca e ricevere spiegazioni dal Presidente Nazionale di Anci Decaro”.
Ma, al di là delle accuse di De Luca, c’è anche una questione di merito: gli Accordi per lo Sviluppo e la Coesione procedono celermente, solo ieri infatti l’ottavo accordo siglato con la Regione Abruzzo a pochi giorni di distanza da quello firmato con la Valle d’Aosta. E proprio in quest’ultima occasione ha parlato il presidente del Consiglio Giorgia Meloni, che ha rassicurato De Luca sulla efficienza del governo sul tema: Meloni ha infatti ricordato il lavoro svolto per attuare una riprogrammazione dei fondi, dopo che nella precedenza programmazione terminata nel 2020, “al 2022 su 126 miliardi ne risultavano spesi 46”. “Non è qualcosa che ci possiamo permettere” ha detto il premier, specificando che in situazioni di lungaggini o di risorse non spese il governo potrà riutilizzare quelle risorse affinché non vadano perse: “In Italia si smette di non spendere risorse che sono disponibili – ha detto ancora Meloni -, ogni singolo euro deve arrivare a terra per risolvere i problemi dei cittadini”. E dunque, ecco che si palesano tutte le divergenze tra il governatore campano e il Presidente del Consiglio: da un lato, De Luca si muove a colpi di offese, dall’altro Meloni sa agire con serietà e fa parlare per sé il proprio lavoro.
Nel dibattito politico, quando gli argomenti sono inconsistenti, si usa il fango gettato all’avversario con la lingua. Speriamo di non arrivare mai così in basso.