De Priamo (FdI): “Evitare precariato e condizioni svantaggiate per lavoratori nei servizi di Roma Capitale”

“Nonostante le numerose attività che gestisce attraverso i vari contratti di servizio stipulati con l’Amministrazione di Roma Capitale, la società partecipata Zètema Progetto Cultura da anni ricorre ad appalti per esternalizzare alcuni servizi e, per sostituzioni e per servizi, utilizza personale fornito da cooperative che viene retribuito a meno di 5€ l’ora per svolgere le medesime mansioni che svolte da dipendenti comunali o dipendenti della società Zètema danno giustamente diritto a retribuzioni e garanzie previste dai contratti collettivi nazionali”. Lo dichiara il consigliere capitolino di Fratelli d’Italia Andrea De Priamo, Presidente della Commissione Trasparenza.
“Grazie ai contratti di servizio con il Dipartimento Cultura e con Biblioteche di Roma, Zètema gestisce la manutenzione, conservazione e catalogazione per conto della Sovrintendenza Capitolina, la gestione del Sistema dei Musei Civici, nonché di diversi spazi cittadini dedicati allo spettacolo, alla cultura ed all’accoglienza turistica e fornisce supporto alle attività bibliotecarie. Eppure, a causa del blocco delle assunzioni, non ha le risorse umane sufficienti a far fronte ai numerosi impegni e, ricorrendo all’esternalizzazione dei servizi attraverso gare al ribasso, alimenta il ricorso a personale a chiamata che svolge la propria mansione per compensi bassissimi. E’ inaccettabile che centinaia di lavoratori che prestano la loro opera per servizi di Roma Capitale gestiti da una partecipata di Roma Capitale, vedano negati tanti diritti normalmente riconosciuti a chi svolge la stessa mansione ma è tutelato dalla contrattazione collettiva. Abbiamo presentato, per questo motivo, una interrogazione urgente per capire il costo ordinario di una unità di personale corrisposto da Roma Capitale a Zètema, il costo che Zètema corrisponde alle cooperative cui si rivolge per le sostituzioni e quanto, del costo orario, arriva ai lavoratori che svolgono la loro prestazione a chiamata. Occorre prevedere un potenziamento di Zètema e la possibilità di operare nuovi concorsi e assunzioni, anche in vista della prossima fusione con Palaexpo e, soprattutto, evitare che i limiti e i vincoli gestionali che spesso gravano sulle partecipate si tramutino in fabbriche di precariato o, peggio, di sfruttamento di lavoro a condizioni svantaggiose e poco dignitose per i lavoratori”.

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