“Dominare i processi che le nuove tecnologie impongono e che impattano fortemente nella vita quotidiana, sia privata che professionale. Il percorso legislativo che l’Italia sta portando avanti, oltre a vederci in largo anticipo rispetto a moltissime altre nazioni, ha lo scopo fondamentale di normare tutti quei processi che l’innovazione tecnologica rende velocissimi rispetto ai normali iter legislativi che, spesso, arrivano in ritardo rispetto a fenomeni sociali o determinati dall’evoluzione scientifica. Le nuove tecnologie devono essere considerate una risorsa, e per evitare impatti negativi occorre contemperare il progresso con la tutela della persona e dei diritti fondamentali dell’uomo. Per far ciò, in una società che si muove in base all’evoluzione del contesto internazionale, è necessario che gli sforzi dei singoli stati siano coordinati da azioni mirate e portate avanti in sede internazionale. Ed in questo l’Unione Europea diventa uno scenario fondamentale affinché intelligenza artificiale e progresso tecnologico trovino un recinto normativo che consenta di sfruttarne al massimo le potenzialità ma senza che una potenziale ricchezza possa sviluppare aspetti negativi per cittadini e istituzioni. Per questo il Governo italiano, come sta già facendo, proseguirà l’opera di approfondimento e di legiferazione anche in sede europea, così come già avvenuto nel corso del G7 che si è svolto in Puglia, dove è stato approvato un documento con cui le più grandi potenze internazionali si sono impegnate a promuovere un’intelligenza artificiale sicura, protetta e affidabile attraverso un approccio alla governance dell’IA che favorisca l’inclusione, per poter sfruttare il potenziale dell’IA in un modo che rifletta questi valori e promuova il suo sviluppo mitigandone i rischi, anche per quanto riguarda i diritti umani”.
Lo dichiara il senatore di Fratelli d’Italia Andrea De Priamo a margine della presentazione del libro “La regolazione europea della società digitale”, in corso presso la Sala del refettorio della Camera dei Deputati.