De Priamo (FdI): parole Di Cesare lasciano sgomenti. Si prenda distanza da terrorismo affinché non si ripeta violenza

“Le parole della professoressa Di Cesare, alla notizia della morte della brigatista Balzerani, lasciano sgomenti ed allibiti. Quello che indigna non è il il cordoglio, sempre accettabile nel caso della dipartita di una conoscenza personale, ma il richiamo alla comune rivoluzione e il tono enfatico utilizzato, parole particolarmente gravi perché pronunciate da chi riveste un ruolo pubblico e di insegnamento. La rivoluzione propugnata dalle Brigate Rosse, tesa a ribaltare il sistema democratico e ad avviare in Italia una dittatura di stampo comunista, ha insanguinato le strade dell’Italia provocando numerose vittime innocenti. Pertanto, rispetto a chi non si è mai dissociata dalle BR e dalla lotta armata, sarebbe stata quantomeno dovuta una presa di distanza dalle modalità violente e terroristiche nelle quali anche la Balzerani ha evidentemente operato. O, forse, ancor meglio sarebbe stato un cordoglio privato alla famiglia senza la necessità di esternazioni pubbliche. La storia degli anni di piombo deve essere ricordata con la precisa finalità che la strada della violenza politica non sia più battuta da nessuno. I capi delle Brigate Rosse ancora in vita potrebbero, a questo proposito, dare un contributo rivelando le verità probabilmente in loro possesso su tante giovani vittime, come quelle dei ragazzi uccisi ad Acca Larenzia, rimaste senza giustizia. Auspichiamo che tutte le forze politiche condannino le parole espresse dalla professoressa Di Cesare, senza imbarazzi ideologici o pericolosi silenzi”.

Lo dichiara il senatore di Fratelli d’Italia Andrea De Priamo.

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