De Priamo (FdI): “Per riqualificare Roma servono architetti che ne possiedono lo spirito. Convocheremo Trasparenza”

“Invece che promuovere e valorizzare il modello romano, il Sindaco Gualtieri importa archistar di grido non legati a Roma e alla sua cultura”. Lo dichiara il consigliere capitolino di Fratelli d’Italia Andrea De Priamo, Presidente della Commissione Trasparenza.
“L’ultima novità di Gualtieri, infatti, è l’affidamento per reimpostare la periferia romana all’architetto Stefano Boeri, ideatore del palazzo residenziale del bosco verticale di Milano. E questo, dopo che altri incarichi sono stati affidati ad altri professionisti del nord, come l’Expo di Tor Vergata, il rettorato di Roma Tre o l’ingresso della Domus Aurea”.
“Oltre al rischio di continuare a snaturare la Capitale con opere di archistar di grido pagate a carissimo prezzo e decontestualizzate dallo stile architettonico romano, si continuano a scegliere professionisti esterni a Roma, forse a causa della provinciale convinzione che fuori dalla propria città e magari dal nord vi siano creativi di tendenza”.
“Siamo convinti che l’identità romana vada rielaborata, pur nel confronto con tutte le esperienze, da chi è cresciuto e vive nella Capitale e ne è portatore dello spirito e della cultura. Inoltre, considerando la consistenza degli importi, 750 mln di euro di spesa complessiva, convocheremo una Commissione Trasparenza per verificare la correttezza delle procedure di affidamento di questi incarichi e della costituzione del Laboratorio 50” conclude De Priamo. “Esprimiamo solidarietà all’Ordine degli Architetti di Roma che ancora una volta vede snobbate da parte del Sindaco le proprie professionalità e rimane escluso dal processo di riqualificazione e valorizzazione della propria città”.

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1 commento

  1. Può essere comprensibile perché a Roma non mancano architetti del livello di Boeri. Però l’acquisizione dell’opera di un architetto non significa snobbare i presenti sul territorio, ma significa scegliere un professionista, come avviene, penso, in tutti i campi. E’ una scelta.
    Non credo che le recenti riqualificazioni attuate da metropoli come Londra e Parigi siano state progettate esclusivamente da architetti londinesi o parigini.

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