“L’Italia avrebbe dovuto assicurare il rispetto da parte delle pubbliche amministrazioni, nelle loro transazioni commerciali con le imprese private, di termini di pagamento non superiori a 30 o 60 giorni”. Questa la decisione della Corte europea che oggi si è espressa sul caso che vede la Commissione europea contro l’Italia per i ritardi dei pagamenti nella pubblica amministrazione.
“Purtroppo siamo stati facili profeti: la Pubblica Amministrazione italiana non rispetta la legge sui tempi di pagamento nei confronti dei propri fornitori e ora subiamo la condanna della Corte di giustizia europea, su ricorso della Commissione Ue. E’ dal 2013, anno di entrata in vigore in Italia della norma di recepimento della direttiva europea europea del 2011 contro i ritardi di pagamento nelle transazioni commerciali, che Confartigianato denuncia il problema e propone la compensazione diretta e universale tra i debiti e i crediti degli imprenditori verso la PA quale soluzione concreta ed efficace per il pagamento dei debiti della PA”. Questo il commento del Presidente di Confartigianato Giorgio Merletti.
Secondo Confartigianato, per il peso dei debiti commerciali della Pubblica Amministrazione verso le imprese fornitrici di beni e servizi, nel 2018 l’Italia detiene il record negativo in Europa, con una quota pari al 3% del pil, il doppio rispetto all’1,6% della media dei Paesi UE. “Ora – sottolinea il Presidente di Confartigianato – il Governo italiano è costretto a fare sotto procedura di infrazione europea ciò che non ha fatto di propria iniziativa in questi anni”.