“In Italia ci sono 26mila praticanti avvocato che attendono di capire come effettuare l’esame di abilitazione. Si tratta dell’inizio di una nuova vita professionale cui possono ambire dopo mesi di incertezze. Quest’anno – per via della situazione straordinaria – si immagina di svolgere due esami orali. La preoccupazione è quella di un grado di difficoltà e una conseguente valutazione non omogenea su tutto il territorio nazionale. Le tre prove scritte erano basate su testi uguali in tutte le sedi delle Corti d’Appello, così non c’era rischio di un diverso grado di difficoltà. Un passo avanti nei confronti di questi ragazzi sarebbe immaginare una riapertura dei termini perché difficilmente possiamo pensare che a dicembre si possa svolgere la sessione ordinaria. Abbiamo ascoltato le tante associazioni nate in questo periodo e centinaia di giovani che non chiedono sconti o facilitazioni ma soltanto regole certe e valutazione equa ed uniforme. È necessario uno sforzo ulteriore in questa direzione con la predisposizione di criteri uniformi per la redazione di quesiti su tutto il territorio nazionale e obbligo di motivazione rafforzata in caso di bocciatura. Come sempre abbiamo fatto le nostre proposte con spirito costruttivo, adesso un grande in bocca al lupo a tutti i candidati”.
Così Carolina Varchi e Ciro Maschio, deputati di Fratelli d’Italia e componenti della commissione Giustizia in merito al decreto recante misure urgenti in materia di svolgimento dell’esame di Stato per l’abilitazione all’esercizio della professione di avvocato durante l’emergenza epidemiologica da Covid-19.