Dopo un anno di scontri parlamentari, rilievi istituzionali e proteste di piazza, il Decreto Sicurezza è diventato legge. Con 109 voti favorevoli, 69 contrari e un solo astenuto, il Senato ha approvato in via definitiva il provvedimento chiave del Governo Meloni, blindato con il voto di fiducia.
In parallelo, Fratelli d’Italia ha celebrato l’approvazione con un flash mob nei pressi di Palazzo Madama. In piazza San Luigi dei Francesi, i senatori del partito hanno srotolato uno striscione dal messaggio chiaro:
“DL Sicurezza. Lo Stato torna forte. Dalla parte delle Forze dell’Ordine. Contro abusivi, sfruttatori e truffatori”.
Un gesto simbolico e politico per ribadire la coerenza tra impegno elettorale e azione di governo.
Malan: “Fedeli al nostro programma”
A nome del gruppo FdI al Senato, il capogruppo Lucio Malan ha dichiarato:
“L’approvazione di questo decreto è una tappa importante per Fratelli d’Italia. È uno degli impegni principali del nostro programma: garantire la sicurezza dei cittadini, che è condizione essenziale per la libertà, soprattutto per i più deboli, per i bambini, gli anziani, le donne sole. Ne siamo particolarmente soddisfatti”.
Una legge identitaria, tra fiducia e scontro frontale
Il provvedimento era nato come disegno di legge nel 2024, approvato in prima lettura alla Camera a settembre, ma bloccato da rilievi del Quirinale. È stato quindi trasformato in decreto, in vigore dal 11 aprile, e approvato oggi definitivamente grazie alla fiducia al Senato, dopo quella ottenuta alla Camera il 29 maggio.
La giornata parlamentare è stata segnata da tensioni e proteste. PD, M5S e AVS hanno inscenato una forma di resistenza passiva, esibendo cartelli con la scritta “Denunciateci tutti” in segno di opposizione al nuovo reato omonimo introdotto dalla norma. Italia Viva si è dissociata dalla protesta ma ha comunque votato contro.
Le dichiarazioni del senatore Alberto Balboni, che ha ricordato visite a mafiosi e terroristi da parte di esponenti dell’opposizione, hanno provocato un tumulto in Aula e due richiami formali. Il capogruppo M5S Stefano Patuanelli, per protesta, ha abbandonato il voto.
Matteo Renzi ha criticato l’uso sistematico della fiducia, accusando la maggioranza di ridurre i senatori a “schiaccia-tasti”, definendo sarcasticamente Meloni “la statista della Garbatella”. Ma oltre il sarcasmo, niente.
Cosa prevede il Decreto Sicurezza
Il provvedimento tocca numerosi ambiti della sicurezza urbana, penitenziaria e sociale, e rappresenta uno snodo identitario per il Governo:
Estensione del Daspo urbano e introduzione di nuove aggravanti per reati contro pubblici ufficiali e sanitari.
Reato di blocco stradale, con pene inasprite.
Norme sulle bodycam, tutela legale rafforzata per le Forze dell’Ordine.
Limiti alla cannabis light e repressione dell’accattonaggio con minori.
Criminalizzazione delle rivolte nei centri di accoglienza e negli istituti penitenziari.
Nuova disciplina operativa per Guardia di Finanza, Intelligence e reintegro dei detenuti.
Misure per contrastare le truffe agli anziani, considerate tra i reati più vili e diffusi.
Meloni: “Difendiamo chi difende. Lo Stato torna forte”
Sui social, il Presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha esultato:
“Con l’approvazione definitiva del Decreto Sicurezza, il Governo compie un passo decisivo per rafforzare la tutela dei cittadini, delle fasce più vulnerabili e dei nostri uomini e donne in divisa”.
Ha poi aggiunto:
“Interveniamo contro le occupazioni abusive, proteggiamo gli anziani e rafforziamo gli strumenti delle Forze dell’Ordine. Legalità e sicurezza sono pilastri della libertà. E noi continueremo a difenderli con determinazione”.
Donzelli (FdI): “La sinistra protesta? Ha sempre favorito l’insicurezza”
A chiudere la giornata, la voce provocatoria di Giovanni Donzelli, responsabile organizzazione di FdI:
“Siamo dalla parte dei deboli. La sicurezza è un prerequisito della libertà. La sinistra, che per anni ha portato insicurezza nei nostri territori, oggi protesta: è coerente”.
Il Decreto Sicurezza non è solo un testo normativo: è la traccia identitaria di un Governo che ha fatto dell’ordine, della protezione sociale e del sostegno agli agenti dello Stato il cuore della sua azione politica. Le opposizioni insorgono, ma la maggioranza patriottica tiene il punto e rilancia: lo Stato torna forte. E sta con chi lo difende ogni giorno.