“È bastato che l’on. Donzelli toccasse un nervo scoperto del PD, e cioè il tentativo di volersi sostituire alla autorità gerarchicamente competente a giudicare il comportamento del gen. Vannacci, e contro di lui si è concentrato l’attacco dei fedeli e degli accoliti vari della Schlein.
La tecnica è sempre la stessa, ha radici consolidate ed è scontata: accusare l’avversario politico di ciò che quest’ultimo non ha mai detto e montare una virulenta polemica. Donzelli ha solo ribadito che non spetta al Partito Democratico o ad altri partiti decidere cosa può e cosa non può essere scritto nei libri, un principio basilare in democrazia. Ma immediatamente la sinistra, come sempre quando è a corto di argomenti, arriva a accusare Donzelli di essere razzista, omofobo e addirittura antisemita. Ma se pensano di condizionare così, con insulti e ricatti morali, il nostro operato, sbagliano grossolanamente”.
Lo dichiara in una nota il capogruppo di Fratelli d’Italia alla Camera, Tommaso Foti.