“La difesa non è un gioco, soprattutto se hai un’aggressione russa in casa. Tra Trieste e Kiev ci sono poco più di mille chilometri, occorre aumentare la propria capacità di difesa militare. Del resto già le precedenti presidenze degli Stati Uniti avevano chiesto alle nazioni europee di destinare una maggiore percentuale del proprio Pil alla Nato. E i governi italiani dell’epoca, nonostante le attuali critiche pretestuose delle sinistre oggi, si erano determinate in tal senso.
Dobbiamo del resto pensare a una capacità autonoma di difesa nazionale ed europea.
Si polemizza sul reperimento delle risorse, sarà lo stesso cui si riferivano Conte, Draghi e il Pd”. È quanto ha dichiarato il vicepresidente della Camera dei deputati Fabio Rampelli di Fratelli d’Italia intervenendo a Coffee Break su la7.
“E comunque noi puntiamo sempre sull’aumento della ricchezza. – ha proseguito – E ci stiamo riuscendo, nonostante le condizioni generali per uno sviluppo economico importante, proprio a causa dell’instabilità globale, non siano ideali. La crescita del Pil è dello 0,7% nei due anni trascorsi, dello 0,6% nel 2025 e sarà dello 0,8% nel 2026, sempre positiva e, soprattutto, quella attuale sostenuta interamente dalla domanda interna del mercato italiano. Ciò significa che potrà solo migliorare se si depotenzieranno le crisi regionali e si giungerà ad accordi commerciali ragionevoli con gli Usa”.
Sulla situazione a Gaza Rampelli osserva: “L’Autorità nazionale palestinese è ritenuta credibile per un dialogo con Israele e con l’Occidente, mentre è più difficile farlo con Hamas che è un’organizzazione terroristica con la distruzione dello Stato di Israele prevista nel proprio statuto. Occorre ricordare anche che ci sono ancora ostaggi israeliani nelle loro mani e che buona parte sono stati uccisi. Il Governo Meloni, mentre tutti solidarizzavano con Israele, Italia compresa, ha subito inviato la nave Vulcano, ormeggiata davanti alle coste di Gaza, per portare aiuti umanitari e soccorso sanitario. Azione di solidarietà concreta, immediata e tempestiva anche nei confronti dei bambini feriti, trasferiti negli ospedali italiani per adeguate cure. Non le chiacchiere e i cortei di chi vuole strumentalizzare qualunque fenomeno, anche il più delicato, contro il governo”.
“La reazione di Israele- ha concluso- è stata legittima in risposta alla guerra sferrata da Hamas il 7 ottobre, ma ora basta, c’è un accanimento e un cinismo intollerabili. Israele deve saper debellare Hamas senza affamare o colpire la popolazione civile. Sappiamo che non è facile, visto che depositi d’armi e zone d’addestramento militare – realizzati con i soldi dell’Ue e dell’Onu – sono collocati nei cunicoli sotto case, scuole e ospedali. Ma le nazioni vicine a Israele ormai pretendono un atteggiamento diverso e soprattutto non accettano che venga affamata la popolazione civile”.