Difesa. Rampelli (FdI): “Più sei indifeso e più sei preda”

“La parola “armi”, dopo decenni di finto e ipocrita pacifismo, è diventata impronunciabile in Italia. Eppure Italia ed Europa sono state difese dalle testate nucleari americane, non dai sit-in arcobaleno, abbiamo partecipato alle missioni di pace con gli eserciti, non con i cortei. Si chiama “deterrenza”, più sei indifeso e più sei preda di chi ha intenzioni ostili. Più sei forte più puoi costruire la pace. Lo dimostrano gli Usa in queste ore: possono far cessare le ostilità perché sono una potenza militare, altrimenti non se li filerebbe nessuno”. Lo dichiara Fabio Rampelli, vice-presidente della Camera dei deputati di Fratelli d’Italia, intervistato da Affaritaliani.it, commenta la bocciatura da parte del ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti del piano di riarmo europeo da 800 miliardi di euro lanciato dalla presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen.
Noi assistiamo a un nuovo tentativo imperialista ciclico della Russia. La Crimea e la Cecenia sono cadute, la Bielorussia risponde a Mosca ed è una dittatura comunista, ora è il turno del Donbass, forse salviamo Kiev che era nei piani originari di Mosca, Finlandia, Estonia, Lituania, Lettonia sono entrate nella Nato per avere protezione, Moldavia e Georgia sono destabilizzate e la lista è lunga. La Russia è a mio giudizio in potenza una nazione amica necessaria all’Europa, molte cose ci legano. Berlusconi fece un lavoro straordinario per avvicinarla all’Occidente fino a far partecipare Putin al vertice Nato di Pratica di mare, al fianco di George Bush.
Ma oggi è una pericolosa autocrazia – prosegue Rampelli – dove i cittadini sono privati di qualunque libertà, è dotata ancora di migliaia di testate nucleari, ha violato il diritto internazionale e ha aggredito militarmente una nazione libera. Mi pare fin troppo evidente che, senza l’ombrello americano, sia indispensabile dotarsi di efficaci sistemi di difesa che possano sostituirlo. Dobbiamo cercare di salvaguardare la civiltà occidentale, quindi lavorare per tenere insieme Europa e Usa e ci auguriamo che Trump condivida la necessità di preservare l’indipendenza di Kiev, che chiede garanzie per il futuro nell’accordo di pace. Spero giunga presto il tempo di una riconciliazione con la Russia, di cui l’Europa ha bisogno, ma non è questo il tempo, non può essere il tempo di Putin. Sbagliare i tempi in politica può essere esiziale”, conclude.

Resta aggiornato

Invalid email address
Promettiamo di non inviarvi spam. È possibile annullare l'iscrizione in qualsiasi momento.

Questo sito utilizza Akismet per ridurre lo spam. Scopri come vengono elaborati i dati derivati dai commenti.

Leggi anche

Articoli correlati