“Il divieto dell’uso della forza, se non per legittima difesa, è una delle più importanti e ampiamente sottoscritte norme giuridiche, sia del diritto pattizio che consuetudinario. Eppure, negli ultimi decenni è stata disattesa da occupazioni e minacce sempre più aggressive, violazioni più volte compiute e portate avanti anche da un membro permanente del Consiglio di Sicurezza dell’Onu, la Russia. Desta particolare preoccupazione poi vedere, a più di tre anni dall’aggressione militare russa all’Ucraina, il Consiglio stesso approvare una risoluzione in cui Mosca non è menzionata come aggressore e viene disatteso quello che è un altro principio cardine dell’ordinamento internazionale, ossia l’integrità territoriale. In tale contesto, dobbiamo essere molto consapevoli quando parliamo di garanzie di sicurezza per Kiev. Senza dubbio è la cornice atlantica la soluzione che riesce a dare all’Ucraina ciò che chiede. Si sta aprendo ora lo scenario di pace, l’auspicio di tutti è che si giunga ad una pace giusta, ossia una pace con delle regole. Ora più che mai urge costruire una sponda occidentale coesa, solida, e rafforzare – nel nome dei tanti, tantissimi interessi e valori comuni – il rapporto Usa-Ue. Occorre ragionare nel lungo termine, e così facendo due vettori appaiono netti: da un lato, l’estensione dell’Articolo 5 della Nato, che non prevede l’entrata di Kiev nella Alleanza ma garantisce una deterrenza e anche una eventuale risposta unitaria alla minaccia; dall’altro, la difesa europea. Gli Stati Uniti hanno a lungo sovvenzionato la sicurezza europea, e al tempo stesso i ripetuti appelli di Washington affinché l’Europa si assuma una parte equa dell’onere della sicurezza collettiva sono rimasti in gran parte inascoltati. Oggi l’Unione europea inizia a muoversi sul tema, l’apertura allo scomputo delle spese per la difesa dal patto di stabilità è un esempio. Oggi però difendersi è un concetto che riguarda numerose dimensioni, non è semplicemente essere dotati di armi adeguate ma anche esser economicamente indipendenti, proteggere i settori più strategici, saper rispondere ad attacchi cyber e di disinformazione sempre più insidiosi per la salute delle nostre democrazie”.
Lo ha dichiarato il senatore di Fratelli d’Italia Giulio Terzi, relatore oggi al seminario ‘Ukraine. The way forward’ presso il Centro Alti Studi Difesa, con l’ambasciatore Pier Francesco Zazo e l’ambasciatore Jan Björklund, moderato dal direttore coadiutore Istituto Alti Studi per la Difesa, consigliere d’Ambasciata Emanuele Farruggia.